martedì 24 dicembre 2013

La neve cade e cade pure il mondo

E finalmente è quasi arrivato anche questo Natale, la mia festa preferita da sempre.
C'è un dettaglio non irrilevante stavolta. Che però non ho interesse a ricordare, nonostante avessi scritto nel post precedente che dimenticare non era possibile e neanche utile.

Ma adesso che le cose sono cambiate, che sono andate in un certo modo che non vale la pena riportare qui (ma conoscendomi non lo avrei fatto a prescindere, o comunque non sarei entrata in quei dettagli necessari per capire tutta la storia) mi accorgo che le cose negative riescono benissimo a nascondere quelle positive.

E non è assolutamente un male, in questo momento, perché solo così mi sono liberata da quella morsa quasi asfissiante che faceva urlare i miei sensi di colpa.

E quindi adesso sono finalmente punto ed a capo.
Via da tutti i problemi e davanti a qualcosa che non mi spaventa; che è come ho sempre sognato e forse anche meglio.

Ed allora, anche se l'atmosfera Natalizia l'ho avvertita sicuramente in modo maggiore gli altri anni, sono felice più che mai. Con tutti i pezzi nel posto giusto, con una parete che posso riempire come voglio e con i colori che più desidero, anche quelli 'troppo accesi, che dirà la gente?'.

E' semplicemente questo il mio mondo, tra le stelle, senza limiti.

Una buona Vigilia, a chi non è come neve..

mercoledì 18 dicembre 2013

Siamo proprio come tanti Icaro che dicono..

Ci sono dei buoni motivi per cui non ho scritto questo post nell'immediato. Assenza completa di lucidità.
Ma ce n'è uno più che valido per farlo comunque: non posso rischiare di dimenticare nulla.

Rischiare.
Era da un po' che valutavo una certa scelta. Un certo passo da compiere. Molto rischioso. Inaspettato. Ma forse giusto. Così poche sere fa ho guardato verso il burrone ai limiti del quale ero, e, nonostante la mia più che paralizzante paura del vuoto, mi sono buttata. Senza paracadute.
Mi sono buttata nonostante il mio cuore facesse le capriole e la mia testa mi chiedesse 'Sei sicura?'

Ma quella domanda me la sento ancora adesso, mentre cado, perché il volo è appena cominciato e non posso pretendere che l'atterraggio sia così immediato. Soprattutto valutando l'altezza dalla quale sono precipitata.

E come ben detto, sono senza paracadute, quindi posso solo ipotizzare come sarà l'arrivo. Mi schianto?Mi salva qualcuno?Atterro in piedi?Mi spuntano le ali un secondo prima di toccare terra?Vediamo.

Dimenticare.
Assolutamente, non si dimentica. Perché se mi volto conosco ancora bene i dettagli che si trovano prima del burrone. Conosco quel viso, quelle mani, quell'espressione. Conosco quella voce che mi ha accompagnato praticamente per tutta la mia adolescenza. Conosco quelle esperienze che ho vissuto tra quelle braccia; quelle lacrime che mi ha asciugato tante volte. Conosco quelle sere a litigare per chissà cosa.

Non dimentico. Mai fatto, mai farò. Perché non voglio, perché non posso, perché non serve.

Ed allora ieri sono tornata all'università, ho aperto porta di camera e ci ho trovato dentro foto, cuscini, pupazzi. E pensavo di poterli togliere senza problemi, così li ho lasciati li fino a dopo pranzo. Sicura e tranquilla ho cominciato dalle foto vicino lo specchio. Tutto ok. Finché non entra in camera la mia coinquilina, sta in piedi davanti a me, mi guarda, crollo.
Mi abbraccia, io forse troppo impacciata lascio fare.
Le chiedo 'e se ho fatto una cavolata?'
Risponde 'Lo sai solo tu. Se ci hai pensato non è una cavolata'

Allora asciugo le lacrime e rimuovo. Ho deciso che qualcosa la tengo. Non la restituisco. Tanto non la rivorrebbe.

Così la mia giornata mi lascia una strana sensazione addosso. Scrollo le spalle, ma ogni tanto torna.
Chiudo la porta, ho poche ore di sonno addosso. Ma non dormo lo stesso.
Tanto alle 23.30 sento la voce di Mary che chiama il mio nome. Sono indecisa, sono stanca per alzarmi, ma tanto non dormirei comunque.

Ed allora in pochi passi sono nella stanza accanto. E così ci sono cinque ragazze tutte in pigiama (di dubbio gusto, tra l'altro, eh, compreso il mio, ihih) che aspettano quello che poi è oggi per gli auguri a Mary.
Ed iniziamo a parlare del ragazzo dell'appartamento sotto che ha qualcosa di divertente per cui essere imitato; del fatto che oggi l'università è chiusa ed io e Mary non lo sapevamo, quindi viaggio inutile.
Abbiamo tentato il gioco della bottiglia, ma gli obblighi erano troppo poco fattibili, quindi al primo giro abbiamo rinunciato. D'altronde sarebbe stato davvero da vandale scendere in pigiama a suonare al tizio dell'agenzia e correre via. In piena notte.
Ma mezzanotte è giunta presto, anche in anticipo sull'orologio di qualche telefono, quindi per ottenere una media abbiamo fatto il conto alla rovescia e poi urla e applausi. Intoniamo la canzoncina di rito, e Mary imbarazzatissima sorride. Ci chiediamo se qualcuno si verrà a lamentare del baccano.

Poi rammentiamo che quelli su ne fanno abbastanza e spesso, quindi per una volta non daremo fastidio.

Ridiamo ancora ma il sonno è pesante, ci salutiamo brindando con l'acqua (cosa che porta malissimo, ma noi siamo oltre) e mi ritrovo ancora qui, sola.

Non ho proprio voglia di pensare, mi addormento quasi subito, ed è meglio così.
Sogno strano, mi sveglio tardi, ma rimango ancora di più a letto.
Poi penso, valuto cosa scrivere su questo pezzo.

Alla fine mi accorgo che è venuto diverso da quello che avevo programmato, senza neanche accorgermene. E sorrido. In fondo è come prima che saltassi dal burrone. Diverso da quello che programmavo e senza neanche accorgermene..

Sarà questo il bella della vita?

Una buona giornata, rigorosamente in pigiama, a chi non è come neve...


Tutti vogliono volare
ma quanti sono disposti a rischiare
di farsi male, cadere e ricominciare.
Tanti si accontentano solo di camminare
ma tappando le ali al cuore 
che cosa si vive a fare?

martedì 10 dicembre 2013

Porti le cicatrici ma nessuno le vedrà..

Oggi di nuovo in viaggio...
Ho visto il mare che vedo ogni settimana e quello che vedo ogni giorno da una vita.
Ho visto montagne che saprei disegnare a memoria.
Raggi di sole che indicavano chissà quale punto tra le onde.
Ho visto fumo trasparente che colorava le nuvole e che spariva lento.

Però ci ho visto tanto di più...Tanto, forse troppo, ma l'ho visto..
E poi ho imboccato una galleria, non troppo lunga, non troppo buia, ma che faceva tantissimo contrasto con il cielo chiarissimo che ci stava fuori. E quando uscendo l'ho visto, ho respirato.
Spontaneamente, senza neanche accorgermene. Ho respirato profondamente e mi è piaciuto.

Ho premuto play ed ho ascoltato una canzone che non ascolto neanche troppo spesso, molto vecchia, ma che conosco a memoria. 

Vorrei solo più silenzio, ma in quello che io faccio non si può, è buio pesto qua. Dormi e quindi niente, mi dico 'fai più presto' ma il rimorso è incandescente qua..
Molto buio, come in quella galleria che mi ha tolto il fiato e me lo ha ridato a pieni polmoni quando sono uscita. Forse perché l'ho vista inconsciamente come una metafora...
Cammino senza una grande visuale, incontro qualcuno dal senso opposto, non mi fermo, continuo a camminare e trovo la via d'uscita...ed appunto respiro..

...Vado controvento o resisto, non lo so. E gioco a piedi nudi sul fuoco e forse un altro assaggio qua potrebbe anche piacermi, ma investo e non guadagno..
...respiro mentre la mia pelle sta a contatto col fuoco, si brucia ma non smetto di ballarci su. Vedo il fumo ma non mi fermo. Fa un po' male ma continuo..

...e dopo..
..E dopo..

..Bendato cado nel vuoto, a picco a testa in giù. Sta quasi per piacermi, mi perdo naufragando..
..E dopo cado. Come in un burrone, proprio ad occhi chiusi ed all'indietro. Non penso, mi ci butto e basta. Sento i brividi del vento mentre vado giù..

..Nelle cose che non dici, quelle della notte. Un po' te ne vergogni, nascoste ma le fai..Ne parli con gli amici ma rimangi tutto a volte..
..vado giù ed atterro nelle cose che tengo per me. Nelle parole che non dico mai, in quelle che tengo nascoste. Che un po' mi fanno da paracadute..che un po' mi attutiscono la caduta..Quelle che a volte accenno ma che rimangono sospese nell'aria; che si vedono solo di sfuggita, controluce e se si aguzza bene la vista..

...Porti le cicatrici ma nessuno le vedrà..
...E se si mette bene a fuoco qualche cicatrice la si scorge, ma magari no. Magari rimane coperta finché non la mostro io. O forse la nascondo anche a me. Non serve vederla per capire che c'è..E va bene anche così..Ed oggi ci pensavo. Mi hanno detto che i miei occhi non si portano dietro alcun segno..

..Ci pensi e non lo ammetti ma arriva e corre forte qua, il mio cervello svalvola, è malato o chi lo sa. E provi col Vangelo ad asciugare le tue colpe che neanche il fazzoletto che usi sempre assorbirà..
..Ma le colpe..quelle si che lasciano sempre un segno, anche se invisibile agli altri. Ma non esistono modi per mascherarli a te stessa. E quindi devi imparare a conviverci.. li tieni e insegni ai tuoi occhi a guardarli senza che ti facciano più male..

..Ed apri pacchi d'affetto, mandandoli giù d'un botto. Cerchi un Purgatorio virtuale, al tuo non riuscire ad amare. Riavvolgi il tuo Dio dell'amare, per cui tu continui a pregare nel buio più angusto e più stretto di ciò che non hai mai detto, e calano le ombre...
..e quando senti che non ce la fai più, che ti si chiudono le palpebre da sole, ti rifugi nel buio. Non devi ammettere niente a nessuno, li, se non c'è luce non devi guardare nulla. Sei giustificata così..

..E puoi scoprire ogni difetto che gelosamente nel tuo limbo tu nasconderai, celerai, coprirai, ingoierai, sputerai, scalderai, toccherai, in padella scorderai, infilerai, sfilerai, sbatterai oppure no, guarderai, lo saprai, nasconderai..
..Puoi anche passarci solo sopra le mani e sentire che ci sono, tanto se abbassi lo sguardo senza luce non scruti nulla. E quindi puoi rimanere scoperta finché non decidi di far entrare anche solo un filo di luce oppure..

..O non lo so..nelle cose che non dici..
..Oppure non lo so...ed io in questo momento davvero non lo so. Semplicemente non lo so..nelle cose che non dico..

E finalmente arrivo a casa, finisce la canzone e finisce il mio viaggio. Quello reale. Quello inconscio è appena iniziato ed io sono qui, coi miei bagagli pesanti più del solito, forse ho capito che sarà lungo ed ho bisogno di tante cose per affrontarlo. Così son partita, c'è qualcuno che si offre di aiutarmi a sollevare le mie valigie, ma non è giusto. Per ora mi sostengo da sola..poi chissà..
Vediamo quando arrivo..soprattutto, vediamo chi sarà alla stazione ad attendermi..

Buon viaggio, a chi non è come neve...

giovedì 5 dicembre 2013

E scrivi mille parole, mille lettere e poi...

Ho aperto un'agendina, ci ho trovato dentro una foto. Bellissima.
Avrà almeno 10 anni, conservata benissimo.
Ci siamo io ed altri 5 ragazzi, nel cortile della scuola elementare, travestiti da nani.
Rido, scatto foto sulla stessa ed inoltro.
Ricevo risate in cambio.

Poi continuo a sfogliare le pagine tutte colorate. Non leggo, so quasi a memoria quello che c'è scritto e non mi va. Tutte cose abbastanza belle, di cui non è che io oggi soffra, ma semplicemente guardo e basta. Non sento il bisogno di approfondire.

Ritrovo anche una lettera, l'ho scritta io, rigorosamente penna nera.
Parlo con qualcuno ma non vi è nome. Sono curiosa, scruto la data, potrei tirare ad indovinare, ma non ne sono sicura.
Cerco ancora qualche dettaglio, non lo trovo. Chiunque fosse il destinatario, comunque, non l'ha mai ricevuta.

Però sorrido. Vorrei davvero sapere per chi fosse.
In realtà ho sempre scritto parecchio. Non solo sui diari che sono un bel po', ma anche in generale lettere e lettere.

E così c'è quella a mia sorella, c'è quella alla mia migliore amica di allora, c'è quella al ragazzo con gli occhi verdi, c'è quella al fidanzatino..

Per me lasciare un segno scritto alle persone che amo, è fondamentale.
Ovviamente se una figura importantissima per noi ci sussurra una frase d'effetto e significativa,
essa non si dimenticherà più.

Ma volete mettere la sensazione che si prova ritrovando un foglio bianco con su due righe scritte a mano?Che magari si credeva perso o di cui ormai si ignorava l'esistenza?

E quindi quella lettera, tra l'altro non troppo elaborata rispetto al modo in cui scrivo di solito, mi ha fatto piacere. Davvero, non per le parole e neanche per la persona che avrebbe dovuto riceverla (e che, pur non ricordando con esattezza chi fosse, sono sicurissima non fosse meritevole di quelle belle frasi); più per l'immagine che mi ha riportato alla testa.

Quel rituale tutto mio, che prevedeva salire in camera, chiudermi la porta dietro, aprire l'armadio, a volte il cassetto, scegliere l'agendina (che molto spesso era quella rosa), scegliere una frase da abbinarci, i colori con cui riempire le righe, sdraiarmi (abitudine che conservo anche per studiare e che non giova alla mia schiena, ma va beh) e cominciare a buttare giù pensieri su pensieri.

Non cambiava mai, ed un po' mi manca.

Però oggi ci ho pensato tutto il giorno; ne ho sorriso parecchio e l'ho riportato qui, così un giorno rileggerò e mi ricorderò di quella lettera in un quadernino destinato a tutt'altro.

E chissà che non mi tornerà in mente la persona cui era dedicata quella letterina.

Una buona serata, a chi non è come neve...

Ps. Oggi il titolo è speciale. Rigorosamente suggeritomi da una persona importante, gliene do atto!Saluti a te :-)

giovedì 28 novembre 2013

Ma l'hai capito o no?Quiero vivir..!


'Freddo, fa tanto, tanto freddo
per cui tienimi stretto 
e non parlare se ti dico che lo so
tra un paio d'anni o tre..
che io vivrò con te!'


Si gela. Proprio da aspettarsi la neve addosso da un momento all'altro.
Invece no. Neanche sulle montagne, che di solito, qui dove studio, ne ospitano tanta, sembra ci siano tracce di bianco.

Si gela e mi sa di Natale. Però ancora è presto per rammentare, per parlare di quella bellissima sensazione che la festività imminente mi riporta. Quindi per ora taccio.

Stranamente, e sottolineo stranamente, e soprattutto con paura che mi si smentisca nell'immediato, la mia amatissima (si fa per dire) provincia nuova (anche nuova si fa per dire, eh) non mi ha riservato nessuna sorpresa spiacevole in queste settimane.

Anzi, sembrerebbe che ci stiamo più o meno sintonizzando.
Lunedì mattina arrivo traumatico. Il sonno mi ha fatto visita alle 3.30, sveglia impostata alle 5.30 del mattino, partenza alle 6.15 da casa, arrivo in stazione, ritardo del pullman, tipo strano (non in senso offensivo, per carità) al posto davanti, risate con i miei amici sparsi qui e li sullo stesso bus e che mi tengono compagnia sul gruppo di WA, università alle 9.20 e finalmente casa.

Finalmente casa, dolci della coinquilina e libri su libri. Piano tattico sperando di preparare le tre materie che mi son imposta, per Gennaio.

Un messaggio vocale ieri pomeriggio, Pastrocchio mi chiede cosa faccio, lui è con l'altra zia.
Gli rispondo, poi chiudiamo con il suo 'ti oglio bene'. Timido e un po' chiesto, ma va benissimo così.
Festeggiamenti vari, cui non ho partecipato fisicamente, in onore del foglio rosa tanto agognato da mia sorella, ma finalmente ottenuto ieri. Bea al volante, pericolo costante.
Ma comunque dice che recuperiamo al mio ritorno.

Tra l'altro, anche se non vorrei (paradossalmente, ma solo per il viaggio che mi sconquassa troppo, ogni volta), domani conto (perché ricordiamo che la sfiga non abbandona mai) di tornare al quartier generale così da esserci per il compleanno di papà.

E mi riviene in mente la scena di qualche settimana fa, quando stranamente le autolinee hanno messo a disposizione più di un pullman ed i miei amici si sono divisi, non si sa come, su due diversi di essi tanto che alla fine non si sapeva neanche dove fossero le valigie, dove fosse salito uno, dove l'altro, se saremmo arrivati :-D

E poi, si, ci siamo arrivati in due ore abbondanti meno pesanti del solito. Sarà che c'erano meno passeggeri (cosa stranissima) e mi son sistemata comodamente occupando due sedili.

O sarà che ero semplicemente tranquilla, rilassata e pronta.

Sarà che lo sono anche oggi, e spero di esserlo domani ed in generale. Sarà che alla fine, per qualsiasi cosa il mondo non crolla.

Ecco, si, sarà per quello. Decisamente.

Mi aspetta un weekend impegnativo, causa tradizioni (affatto amate da me) tipiche, quindi ci tenevo a scrivere anche non dicendo assolutamente nulla, in fondo.

Perciò aspettando che magari il paesaggio scuro si dipinga un po' di chiaro..
..auguro una buona giornata, a chi non è come neve...

lunedì 18 novembre 2013

Vorrei una voce, ed improvvisamente...

Questa estate mentre ci perdevamo tra le strade Siciliane, passa alla radio una canzone.
Ed oggi me ne ricordo all'improvviso. Più che altro dopo una serie di eventi neanche poi tanto casuali, ma me ne ricordo all'improvviso.

Mi colpisce prima di tutto la voce che ascolto, una voce bella profonda, forte. Insomma, proprio da me. Mi ricordo che la stessa è cantata da Mina, ma a me incanta Bocelli.

Ed oggi la riascolto. E la riascolto perché mi hanno detto una cosa che mi ha dato da pensare.

Da che mondo e mondo si suol dire 'due facce della stessa moneta'. E tutti siamo monetine. Con due facce; una magari esce solo con gli amici o con la famiglia, una con gli sconosciuti o con quelli lontani. Una è quella da 'si, è una persona loquace, simpatica, una chiacchierona, terribile' ed una è quella da 'si, beh, staccata, silenziosa, chi la conosce, asociale, un po' acidella'.

E nessuna delle due facce rappresenta un problema. Ognuno vede quella che vuole. E poi giudica basandosi su quello. E anche qui, alcun problema.

Il problema, che poi non lo è tanto, sorge quando arriva qualcuno all'improvviso che se ne frega delle due facce, di quale delle due stai indossando. Se ne viene senza dar spiegazioni, ti guarda e le toglie entrambe. E rimani senza nulla.

Ed allora ti ritrovi in silenzio, però ti accorgi che c'è qualcuno che ti ascolta lo stesso. E ti chiedi come faccia. Non ti dispiace, ti lasci analizzare e ti senti dire quello che forse non ti eri mai detta da sola.

Un po' come quando hai un bimbo per casa che non sa bene parlare. E gesticola, qualche versetto al massimo, ma capisci bene quello che vuole. E ti ci ritrovi anche tu.
E ti chiedi com'è che fino a quel momento non era mai successo.

E ti rispondono che vai bene anche così, ma che è meglio se ti apri un po' di più, se parli invece di scrivere, perché un giorno potresti crollare.

E non fa nulla, perché 'c'è chi ti ama anche così'. Ed anche tu ti ami anche così.

Però un po' te lo chiedi perché stai in silenzio; perché nella testolina hai tantissimo e non esce nulla a voce.
Te lo chiedi perché non è che ti dispiaccia, e non lo prendi neanche come un limite. Semmai i limiti li ha chi non ti ascolta anche quando non dici nulla.
Ti domandi 'perché?' solo per curiosità. Perché in fondo la parola ce l'hanno tutti e tu ne hai di cose da dire. Però le lasci sospese nell'aria. E se c'è qualcuno che vuole coglierle, va bene, sennò va benissimo uguale. Ci sei tu con te.

Ecco, appunto. Ci sei tu con te, solo che dicono sia necessario far entrare qualcun'altro, ogni tanto. Non tutti e non sempre, ma qualcuno ogni tanto. Ed io oggi, se ci penso benissimo, mi rendo contro che in realtà non ho mai spalancato la porta a nessuno.

Ovviamente, perché è impossibile non farlo, uno spiraglio l'ho lasciato a chi amo veramente e mi ricambia, ma la porta è sempre rimasta socchiusa. Non ho mai lasciato uscire davvero tutto. Neanche una volta; neanche quando 'è tutto?c'è altro?', in realtà qualcosa me lo son sempre tenuto. Me lo son sempre portato dietro. Non penso neanche mi pesino questi mini fardelli (che poi, a 20 anni uno pensa 'ma che potrà mai aver visto?') che custodisco anche a tratti gelosamente.

Chissà perché, e chissà se cambierà mai.
Però adesso mi riviene in mente quella canzone, perché come suggerisce il testo
'..ci sono cose in un silenzio che non m'aspettavo mai, vorrei una voce ed all'improvvido ti accorgi che il silenzio ha il volto delle cose che hai perduto..'

Si, appunto, ci sono cose in un silenzio che non mi aspettavo mai..

Quindi buona serata, e buon ascolto, a chi non è come neve...


giovedì 14 novembre 2013

La fonte di energia più potente che ci sia.

Non tantissimo tempo fa ho scritto di un amore nato per una persona che non avevo mai visto, se non da uno schermo.
Oggi vi dico che quell'amore è cresciuto a dismisura ed è cresciuta anche questa piccola personcina.
Sempre dispettosissima, ma stavolta ha deciso che avevamo aspettato abbastanza.

Son stata presente alla penultima ecografia; a questa, che poi è sempre una delle più emozionanti diciamolo, ho dovuto rinunciare per la permanenza all'Università, ma immagino benissimo la scena.

Mi è bastato sentire la voce al telefono di mia sorella per imprimere nella mente lei sul lettino, Pastrocchio e Scarabocchio accanto, mio cognato con l'espressione da (MOLTO FINTO) duro,
il ginecologo simpatico e lo schermo pieno, pieno del corpicino sempre in movimento del mio grandissimo e terzo (solo in ordine cronologico) amore.

Così come ho immaginato senza fatica anche l'espressione di mia sorella nel sentire la tanto attesa notizia; quella di Pastrocchio col sorrisetto da monello che illuminerebbe anche una tempesta e che a guardarlo sembra di vedere la sua mamma versione bimbo; quella di Scarabocchio, compiaciuto perché consapevole di aver appena vinto una scommessa improvvisata, con quelle smorfie che gli vengono senza accorgersi e che mi fanno sorridere sempre; quella di mio cognato da 'behsilosapevoiotanto' ma col sorrisetto nascosto per non dare soddisfazione, sorrisetto che per chi lo sa guardare tanto nascosto non è.

Allo stesso ed identico modo comincio ad immaginare l'espressione che avrà questo nuovo amore, e quella che avremo noi quando verrà quell'ancoracosilontano giorno.

Insomma, la mia immaginazione vaga e spazia in questo bellissimo momento in cui tutto sembra essere anche se ancora non è. E va bene così, va sempre bene com'è.

Adesso non resta che onorare la scommessa fatta con gli altri zii, mettersi d'accordo ed andare a scegliere/comprare la prima tutina.

La prima tutina per il mio nuovo amore.

Una buona giornata, a chi non è come neve...





Ps. Dai che ve lo dico...Il mio terzo (sempre cronologicamente parlando) amore sarà una femminuccia.

martedì 12 novembre 2013

Vent'anni ed una chiacchierata..(Welcome to level 3!!!)

Avevo scelto un modo diverso per impostare il post per il mio compleanno, ma come spesso accade certe cose ti cambiano le idee, e quindi stavolta rimando.
Come spesso accade i titoli dei post li interpreto nella mia testa, questo è una rivisitazione del titolo del libro di Tiziano e penso ci stia bene.

Mi ricordo che alla maturità la scelta presa della traccia di Italiano parlava proprio della mia attuale età:
'Avevo vent'anni, non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita'. Mi valse i 15 punti (e lo sottolineo non per vanità, ma so che c'è qualcuno che sarà felice di saperlo), ma oggi, in questo momento non condivido affatto la frase.

Ma andiamo per ordine. Come previsto ho passato una giornata tranquilla a casa, con le mie sorelle principalmente, i miei genitori, nonne, nipotini e cognati. La parte che ho preferito è stata sicuramente (molto semplice, eh) quando, per caso, io e tutte le mie sorelle ci siamo ritrovate all'entrata della cucina, qualcuna seduta per terra e qualcuna a preparare i dolci.
Ho cercato di cogliere l'attimo con qualche foto, ma mamma non è una fotografa innata e quindi metà son venute sfocate, l'altra metà le ha scattate Pastrocchio ed alla fine l'unica che è venuta bene, bene è quella che ha scattato proprio lui.

Nel pomeriggio sono arrivata fino a Rosarno (e tanto lo sapete di dove sono, ormai) ed un tempaccio che non vi dico. E lo sapete tutti che è arrivato l'Inverno, quindi tralascio la tempesta.

Tutto sto giro per cosa?Per una sim che alla fine ho preso al paese dopo il mio, ma va beh. Lasciamo stare anche la sfiga: regali bellissimi, ma uno stava per prendere fuoco. E per regali non intendo solo quelli che ho scartato.

Tanta compagnia, tanti sorrisi. L'ultimo pezzo della serata un po' movimentato, ma va bene sono stata tanto brava a risolvere (spero, eh, ma da quello che vedo ora mi posso complimentare con me stessa).
Tanto sonno, anche, eh, che ho dormito pochissimo in questo periodo.
Settimana da ventenne iniziata poco bene; pullman alle 6.00. sveglia di mattina prestissimo. Arrivo alle 9.15, lezione alle 9.00. Posti esauriti, tanto odio per le aule piccole che dovrebbero ospitare 360 alunni. Non dormo affatto pomeriggio, tempesta a go-go.
Oggi bella sorpresa: manca di nuovo l'acqua. No, io non ce la faccio: più mi sforzo di simpatizzare con questa città, peggio me ne combina.
Va bene, dai. Tralasciamo.

La parte tecnica del post è passata, ora torniamo a noi.
Dicevo che la frase dell'esame non mi piace, oggi. Perché oggi va tutto bene, oggi sembra che tutto taccia. Nella mia testa, ovvio, perché a casa mia le mie coinquiline non mi fanno proprio sentire sola.
Sono serenamente in pace, nessun dramma, niente millemila pensieri su una sola cosa..
Come va, va. Tutto qui.

Quindi con questa pace vi lascio, finché dura. Anche se avrei voluto scrivere tanto, tanto, tanto anche senza dir nulla.

Concludo con una frase proprio tratta dal biglietto per gli auguri a Tiziano:

'La vita si divide in tre decadi.
Decade zero..la nascita.
Decade uno..la crescita.
Decade tre..il divertimento.
Welcome to level 3!!'

Un buon pomeriggio, a chi non è come neve...


giovedì 7 novembre 2013

Ma tu paghi il tuo biglietto per guardarmi...

Sono la tarantola d'Africa, sorrido guardando brutto dentro la mia scatola di plexiglas
per difenderti da me e dal mio veleno.
Libero dicono che so ucciderti osservandoti, ma tu paghi il tuo biglietto per guardarmi.
Poi potrai volermi morto oppure amarmi, guarderai quanto ti va stringendo con la mano il tuo papà.

Vai, vai, vai...Vai, vai, vai

E dentro che succede se il cuore ha troppa sete, e fuori ti diverti ma nessuno me lo chiede
quanto è facile pensare al sole come una distrazione,
e maturando il mio dolore mi trasformo in attrazione
Catturato per mia distrazione, scelta o imposizione...
...Ripetermi con convinzione che la vita da qui sarebbe stata migliore, ma il migliore non resiste..
E quanto è bello e quanto è triste dimenticarsi che il dolore esiste..
che il dolore esiste..


Sei una coccinella bellissima, sorridi guardando tutto..
Forse mai nessuno ti osserverà, ma questo a volte conta meno..molto meno..
Stupido, dicono, regalarsi ad un altro albero..
Tra i suoi rami e le sue foglie addormentarsi.
Non sai più se continuare o accontentarti.

Guarderai quanto ti va, stringendo con le mani il tuo papà.

Vai, vai, vai...Vai, vai...

E dentro che succede se il cuore ha troppa sete, e fuori ti diverti ma nessuno me lo chiede
quanto è facile pensare al sole come una distrazione,
maturando il mio dolore mi trasformo in attrazione
Catturato per mia distrazione, scelta o imposizione...
...Ripetermi con convinzione che la vita da qui sarebbe stata migliore, ma il migliore non resiste..
E quanto è bello e quanto è triste dimenticarsi che il dolore esiste..
che il dolore esiste..

Ma tu paghi il tuo biglietto per guardarmi, poi potrai volermi morto oppure amarmi..
Guarderai quanto ti va, stringendo con la mano il tuo papà..

...stringendo con la mano il tuo papà...


Tiziano Ferro.

Oggi mi sento così..
Con tutta la rabbia che trovo dentro la chitarra
che accompagna il testo.
Ascoltarla tante volte e 
sorprendersi sempre di un pezzo
che avevi tralasciato perché 
non era forse il momento adatto per
innamorarsene.

Niente altro da aggiungere..

Una migliore giornata, a chi non è come neve...

martedì 5 novembre 2013

Am I in love with the night? Am I in love with you?

La cosa che penso accomuni la quasi totalità dei neo-diciottenni è la voglia di un documento.
Quel documento plastificato che tanto attendi di mettere nel taschino del portafogli, pronto a sfoggiarlo con gli amici e ad usarlo.

Ecco, ormai son quasi due anni (forse un pochino meno), che la mia patente è ben custodita (poco usata, eh, ma ben custodita), ma mi ricordo il modo in cui ho imparato.

Prima di tutto, prima ancora di prendere il foglio rosa, mi incuriosiva scoprire come imparare a cambiare le marce. Quando si scala, quando si sale?
Così un giorno chiedo a mamma 'ma come lo capisco?', e lei mi rispose 'devi ascoltare il motore, la macchina ti parla'. Io ovviamente risposi ironicamente che 'boh, ma, con me non vuole conversare'.

Ovviamente ci ridemmo su, ma oggi mi son resa conto di una cosa. La mia vita, in questo periodo, può essere paragonato alla scuola guida.

In fondo, guidare è quasi un meccanismo automatico, che quando impari non puoi scordare più. Come la vita, no?
Solo che il complicato è quello che c'è prima. Quindi c'è da imparare a mantenere le distanze, il freno ogni tanto, il parcheggio che se non calcoli bene non ti viene, la velocità, le frecce...
Insomma, su, la patente tutti sappiamo cos'è e cosa serve sapere per averla.

Però voi, alla distanza nella vita ci avete mai pensato?Che se stai troppo vicina ti fanno le improvvisate e ci devi pagare tu. Se stai troppo lontana e c'è striscia discontinua (ma anche quella non tratteggiata, a volte, diciamolo) ti sorpassano e perdi il tuo posto. E poi che fai?Puoi mica accelerare di colpo e tentare di rimediare?Che con la fortuna che ti ritrovi dietro ci sta già la volante con la paletta fuori dal finestrino.

Poi ogni tanto devi pure frenare, non sempre, ogni tanto. Che il mio istruttore di guida mi odiava per questo 'ma c'è l'ostacolo, perché non freni prima?!FRENA, TESTONA!'.

Soprattutto parliamo dei parcheggi, che quelli quando guidavo con il mio ragazzo e cercava di insegnarmeli mi arrabbiavo a bestia perché non riuscivo a regolarmi, mentre una volta iniziate le lezioni son stata la prima cosa che ho imparato immediatamente. Tanto che, un giorno, il simpaticone del mio istruttore (che lo so che in fondo mi trovava pure simpatica) mi fa 'tutta fortuna, questo lo sbagli!', ed invece l'ho azzeccato. Sempre, eh, che cavolo!Almeno quelli!
Però nella vita non so parcheggiare, cavolo. Non capisco quasi mai quando girare, se il posto va bene, se mi devo allargare o stringere di più..

Così come nella vita non so cambiare le marce. 'Ascolta la macchina' equivale ad 'Ascolta il tuo cuore'. Oh, a me nessuno dei due ha mai parlato. E non chiedetemi di guardare i giri, che quelli mica li posso trovare in tutte le macchine?E quelle con il cambio automatico lasciamole stare, che con l'ultima esperienza che ho avuto ho saltato un giorno di scuola (grazie Maria Luisa, senza te non avrei di che ridere, ihih)
Oh, poi sarò io che non sono nata per guidare?Intendo in senso metaforico, che alla pratica ci so su. Ancora nessuno specchietto è mai saltato. L'unica cosa che, come tutti ben sapete, odio sono i CONTROSENSI (per non dire divieti), che quelli almeno una volta li devo beccare sennò mi sento persa.

E nella vita, cacchio, quelli non ti lasciano scampo. Perché per strada, su, a meno che non sia finita in autostrada (ma li è un po' difficile fare un errore del genere) puoi fare l'indifferente, magari speri che non ti becchi nessuno; forse una retromarcia, un 'ops', un sorriso e via. Che se ti vedono con la faccia simpatica ti ricambiano pure.

Però quando vai in contravvenzione nella vita?Che cacchio combini?Che li i vigili sono spietati, manco con la multa perdonano. Un po' ti insegnano, si, ma intanto c'è da pagare.
E che noia, era meglio al tempo delle carrozze.

Ma tanto, ragazzi, lo sappiamo tutti che...
caro istruttore una volta che la patente me l'hai data, io guido a modo mio.

E ogni tanto 'ste marce le cambio pure io, che quando la macchina urla forte non posso non sentirla anche io..Arrivarci però...arrivarci...

Lo so che il pezzo molto probabilmente è stato scritto un po' alla rinfusa e non è forse arrivato quello che volevo, ma se non scrivo così non ci trovo gusto.

Ed allora un buon viaggio a tutti ed a chi non è come neve...

domenica 27 ottobre 2013

Sono le mie strade, le mie facce..

Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte...se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. 

Tutte quelle storie sulla tua strada.

Trovare la tua strada. Andare per la tua strada.

Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio.

Il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto.
A. Baricco


C'è da rifletterci, gente.
Voi siete un posto, una piazza?O siete una strada da percorrere per arrivare da qualche parte?

Ci avete mai pensato?Immaginate, che ne so, i vostri amori passati.
Li avete mai visti come strade?
Eppure questo son stati. Vi hanno condotto a dove siete ora.

E chissà dov'è che siete arrivati....

Se il viaggio è finito o siete a metà strada. Se vi siete persi o se vi siete accorti che siete dove dovreste essere. O se la strada migliore non era poi quella che volevate davvero.

Casualmente mi sono imbattuta in questo pezzo che mi ha rapita e, sempre casualmente, un mio amico scemo (so che tiene al fatto che questo appellativo gli sia attribuito) mi ha fatto sentire una canzone, che parlava sempre di strade..
'E con le stesse scarpe camminare per diverse strade,
o con diverse scarpe su una strada sola'

Quindi direi che in questo fine settimana solitario che ormai sta per terminare, l'argomento principale sia stato evidentemente uno.

Tante volte mi son chiesta se la strada che stavo percorrendo era quella più giusta; se avessi avuto il tempo poi di tornare indietro.
Col senno di poi qualche deviazione la prenderei.
Qualcuna, non tutte. E qualche scorciatoia in più, pure.

Ma tanto, quel che conta, è arrivare, o no?La mia unica pecca è che il mio senso dell'orientamento è prossimo allo zero. E non solo metaforicamente parlando, eh.
Ma che posso farci?Chiederò qualche indicazione, semmai. Ammesso che voglia partire, ovvio. Se la soluzione è davvero aspettare fermi siamo un po' tutti a cavallo.

Niente, questo discorso che forse poco si addice ai miei vicinissimi vent'anni mi ispira parecchio. Porterebbe davvero a labirinti e 'selve oscure' anche solo pensarci.

Ma purtroppo per oggi non posso proprio farmi trascinare oltre. Sono una studentessa universitaria super impegnata, che vi pare?

Una buona giornata, a chi non è come neve..

martedì 22 ottobre 2013

Tutti ballano tranne te.

Le cose della vita: una si riempie la valigia di maglie estive e scende il gelo.
Torna a casa, porta quelle a maniche lunghe e ci son 40° all'ombra.
Grazie Cs, ma sappi che stavolta ho portato tutto il guardaroba, compresa le tenuta sciistica.

Viaggio interminabile, intervallato da una sosta di quasi un'ora in macchina per un appuntamento inderogabile del mio ragazzo. Ed io li ad aspettare, pensando 'mo arriva, mo spunta'.
Grazie fidanzato. Se non fosse per quelle barrette di cioccolato con cui mi corrompi periodicamente, subiresti più spesso la mia ira funesta.

Ed a proposito, cosa che sorprenderà chi mi conosce (tono sarcastico, prego), abbiamo pure litigato.
Ora, avete presente quei video in cui in macchina si prendono spezzoni di un viaggio 'on-the-road' e si montano, dando quell'effetto mammacomemidiverto?
Si, beh, dimenticatelo, perché quando noi litighiamo di mammacomemidiverto non c'è proprio nulla.

Non capisco questa piccola parte. Se è lui che vede in me la voglia (inesistente) di sottometterlo e di sfidarlo, o se sono io che mi pongo in modo sbagliato con lui.
Perché, ora, a parte gli scherzi, non è che sia Lucifero in persona, io. A qualche compromesso ci so scendere pure. Solo che non riesco proprio a sentire quei 'non mi rispondere così' o quei 'troviamo un compromesso' se io, quel cedo-ricevo non lo trovo equo.
Secondo me, fa molto anche il diverso stile di vita con cui siamo cresciuti. Lui spesso 'ma la gente..ma i parenti'. Io non che sia una ribelle, anzi, a vedermi personalmente per la prima volta sembro quasi un 'pulcino timido ed impaurito'.

Solo che, quando comincio a conoscere chi mi circonda, quando vedo delle imposizioni da parte loro solo per etichetta, allora no. Faccio tutto il contrario solo per farli (s)parlare.

Quei 'compro un vestito per il matrimonio' quando ne ho altri 200 che ho usato una sola volta, e che non posso mettere perché 'lo hanno già visto'; quei 'ma i capelli li tieni naturali?' perché siete abituate a vedervi tutte uguali, tutte, io non li sopporto.
Perché, ragazze, fidatevi, se siete belle lo siete anche con la tuta e senza un filo di trucco.
E poi, coi soldi che voi spendete per due paia di jeans, io ci pago la retta dell'università. Volete sostenere il paragone?

Quindi, per tornare al discorso ribelle, non lo sono affatto. Non sono, però, una bambolina da mettere in bella mostra. Basterebbe un 'no, perché non mi piace' sincero, invece che un 'no, non mi piace' che dietro cela 'e poi la gente chissà cosa direbbe'. Perché anche se non lo dici, caro fidanzato, lo sai benissimo che è così. Ora, te l'ho pure detto, ovviamente, ma il tuo continuare a negare è sospetto e non me la dai a bere. E prima o poi la vinco io.

Però, come sempre, abbiamo fatto pace perché, te ne do atto fidanzato, sai ammettere i tuoi sbagli e sei più propenso di me a porgermi la mano e dirmi 'facciamo pace, scusa'.

Quindi il viaggio è continuato tranquillamente, con arrivo a destinazione alle 23.00 (compresa cena).
E tanto per raccontare proprio tutto, ieri ho simpatizzato con un cameriere.
Cosa rarissima, perché solitamente è il mio ragazzo quello socievole con gli sconosciuti, io mi limito ad un sorriso complice ed a qualche commento qui e li, non per disinteresse o perché son troppo snob. Semplicemente a volte ho paura di essere inappropriata (io, quasi mai a dir la verità, ma son pensieri).

Infatti, quando siamo usciti dal locale, faccio al mio ragazzo, con aria simpatica:
-'E beh, stasera non hai fatto il simpaticone?Di solito con le femminucce sei tanto socievole. Stasera ti ho rubato il posto'
-'Corri a casa o ti faccio vedere io se fai la simpatica'
Ogni tanto ci sta :-)
Allego foto del motivo per cui il cameriere (tra l'altro molto educato, per nulla invadente) ha trovato motivo per scambiare due parole con me. E non ditemi che non sono un'artista mancata.

Una buona giornata a chi non è come neve...


sabato 19 ottobre 2013

Trama sintetica di una giornata storica.

Mi sono innamorata perdutamente.
Mi sono innamorata di qualcuno che non ho mai visto.
Non so che viso ha, non ho mai toccato le sue mani, non l'ho mai guardato negli occhi, eppure me ne sono innamorata.

Non posso ancora sentirlo, non posso sorprendermi per la sua voce, ma so che c'è.
L'aspettavo da un po' ed all'improvviso è arrivato. Solo che per incontrarlo dovrò aspettare ancora qualche mese.

Però ho scorto il suo profilo, vagamente. L'ho visto su uno schermo.
E' bastato un po' di gel su quello che presto diverrà un pancione, e quel qualcuno è comparso.
E' comparso un corpicino come tanti altri, ma già speciale. Con un cuoricino che, battendo, ha riempito il mio in meno di un secondo.
E me ne sono innamorata.

Al nostro secondo incontro ho visto le sue manine. Sembrava ci volesse salutare. Poi ha confermato il nostro pensiero: quel qualcuno è monello.
Quando è arrivato il momento di scoprire se Pastrocchio e Scarabocchio avranno un fratellino, o se arriverà una fratellina (come ogni tanto la chiama Pa), s'è velocemente nascosto.

Come un VIP di Hollywood si fa attendere; prima di scoprire la sua identità ci farà sognare ancora per un altro mese. Minimo.

Perché potrebbe decidere di torturarci a puntate e non farsi vedere neanche la prossima volta.
Ma va bene così, piccolino, io ho scommesso che sarai un bel monellino, mentre mamma spera di poter equilibrare un po' i conti con una principessina.

In realtà era da tanto tempo che chiedevamo a mamma un altro nipotino, e lei diceva che aveva finito. Poi, un giorno, la vedo confabulare al telefonino e le chiedo cosa mi stesse nascondendo.
Dapprima ha mantenuto il mistero, poi mi ha fatto leggere quello che aveva appena scritto al cognato: c'eri già tu.

E quello stesso giorno la notiziona è stata rivelata anche al resto della famiglia.
Pa e Sa erano increduli:
'Mamma ma davvero?non è vero!'. Poi hanno realizzato, e via un bel bacino d'auguri alla mamma.

I tuoi fratellini non erano tanto convinti che tu possa essere una femminuccia, ma piano, piano si sono aperti a questa idea. Quindi hanno fatto un accordo: se sarai un lui sarai accudito dal piccolino; se sarai una lei sarai sotto l'ala protettiva del fratellone.

Insomma, non soffrirai mai di certo la solitudine. E poi stanno già lottando per i nomi.
Presto vedrai il bel disegnino con un orsacchiotto che Sa ha preparato per te con tanto amore, ed in cui ha palesato la sua volontà di chiamarti Cristian, anche se mamma non è tanto convinta.

Forse ogni tanto senti qualcuno urlare, sappi che siamo noi, ma non temere, è rarissimo che quelle urla siano di rabbia. Quando senti un bacetto è sicuramente Pa, che a volte ama rannicchiarsi vicino al nonancora pancione (anche se forse lo fa più per accaparrarsi le attenzioni della mamma).

In ogni caso sappi che ti stiamo aspettando tutti impazientemente. Non vediamo l'ora di tenerti in braccio, di farti tanti regalini, di litigare perché 'somiglia più a me!', 'no, ma non vedi che è tutto me??'

Soprattutto facci questo regalino: la prossima volta fatti vedere ché zia è curiosissima e poi abbiamo una scommessa in atto, relativamente al tuo sesso: chi vince avrà l'onore di sceglierti la prima tutina, mentre chi perde avrò l'onere di pagarla.
Quindi ci vediamo alla prossima ecografia piccolino, e dai meno calci alla mamma quando vuoi girarti, che lei dice di star più comoda sdraiata su un fianco :)

Una dolce giornata, a chi non è come neve...




Ps. questa era il post bellissimo che avevo in mente, se non ve ne foste accorti, allora mi sopravvaluto e vi ho illusi per nulla :-D

giovedì 17 ottobre 2013

Al mio segnale...!

Oggi è una di quelle giornate in cui rimpiango decisamente la solitudine della città che tanto mi sta stretta (o forse troppo larga, dipende da come la si guarda).

Sono parecchio arrabbiata col mondo, e ne ho per tutti. Sono stanca di starmene tra incudine e martello e se già ci son rimasta per 3 minuti è stato pure abbastanza.

Non ho intenzione di fare da specchio a nessuno, né di far buon viso a cattivo gioco perché io mi ritiro preventivamente. Non ho intenzione di vincere o perdere nulla, non fa per me.

Prima mi sarei data allegramente alla battaglia, ma oggi ho deciso che non ne vale la pena; che non posso pensare sempre io alle situazioni che non vanno bene solo perché coinvolgono le persone che amo. Chi me la fa fare, se poi vinto o perso le spese le faccio io?

Ho avvisato chiaramente gli interessati che io non ho intenzione di prendere parte alla sceneggiata 'tutto ok' e poi a malapena un saluto. Ma si scannassero ed avessero almeno il buonsenso di dirsi che una facciata non serve a nulla.

Ma a quanto pare per quieto vivere è meglio così.
Mi sfuggono queste dinamiche, e non le condivido affatto.

Tanto per alimentare la mia rabbia ci si mette anche Pastrocchio, che oggi fa il monello più che mai.
Per tenerli occupati decido di far fare loro quelle boccette di vetro con dentro l'acqua e la neve, ma dobbiamo attendere che mia sorella ci porti i brillantini e quindi lui si scatena. Urla, prende le cose che non dovrebbe e piange se lo sgrido. Litighiamo e se ne va in cucina, offeso.
Solo che poi, quando la piccola opera è finita, ritorna felice, dimentica che fino due minuti prima ci urlavamo contro e mi da un bacino.

Almeno lui un sorriso me lo regala anche quando abbiamo appena bisticciato.

Se fossero tutti come i bambini sarebbe tutto parecchio più semplice. Invece no, perché ci si deve atteggiare da grandi donne o da grandi uomini. Tutto il contrario, insomma.

Solo che stasera proprio non reggo la cosa; meglio che le battutine vengano taciute, o il prossimo post sarà stile Gladiatore (tanto per non uscire fuori tema, insomma).

Finalmente arriverà il mio momento per urlare 'Al mi segnale, scatenate l'inferno!'.

Se tutto andrà bene, invece, il post che ho in programma tratterà di un argomento bellissimo. L'ho già elaborato nella mia testolina da pazza ed aspetto solo un momento 'pulito' per pubblicarlo.

Intanto sono aperte le scommesse :)

Una buona serata, a chi non è come neve...

martedì 15 ottobre 2013

NIENTE AUTOGRAFI, HO DETTO!


Ecco qui, come promesso il presente post sarà dedicato al recente premio che mi è stato assegnato.
Ovviamente vi sono delle regole da seguire, quindi andiamo un po' per ordine.

La prima regola prevede che io parli (nomini e ringrazi, per essere precisi) del blogger che mi ha premiata.
Beh, che dire, si tratta di un TALE che ha avuto la fortuna di ricevere il mio commento sul suo blog, ihih. No, a parte gli scherzi, ringrazio vivamente il mio carissimo virtual-friend Maurizio C., che, appunto, ho 'conosciuto' capitando per caso sul suo blog RIGHE LIBERE e che mi ha colpito con un post che parlava, appunto, di casualità. Da li, tutto il resto è storia :)

La seconda regola avrebbe previsto 11 domande a cui rispondere poste dalla persona da cui ho ricevuto il premio, ma il TALE di cui sopra ha voluto fare l'originale e quindi le domande ho avuto la possibilità di inventarmele da sola :) Grazie anche di questo Maurizio :)

Quindi io ho preso contropiede la cosa, e le domandine le ho decise insieme a Gio, quindi un po' di fatica in meno. Ma bando alle ciance, che lo so che state aspettando impazientemente.

1.La cosa più strana di te?
Bene, in realtà sono due che a volte mi fanno pensare 'ma perché?'.
Prima di tutto io ho dei gusti particolarissimi in fatto di cibo: non mi piacciono moltissimi alimenti comuni, come l'olio (escluso per i fritti e nell'insalata); la carne se non è bianca; la frutta e la lista sarebbe ancora lunga.
Per la seconda cosa c'è da premettere che io non mi trucco quotidianamente. Lo faccio solo per eventi particolari, e quando lo faccio accade una cosa stranissima: io ho una pelle molto chiara, quindi, TEORICAMENTE, dovrebbero risaltare tutti i colori. PRATICAMENTE, non si sa perché matite ed ombretti che nelle altre 'scrivono' benissimo, da me non si vedono proprio se non si ripassano più e più volte. Un mistero di cui ne fa le spese maggiormente la mia sorellina make-up artist, ihih

2. Qualcosa di te che non ti fa impazzire?
Beh, personalmente mi amo profondamente, non cambierei nulla di me, ma la cosa meno 'carina' che ho ereditato dal mio amato papà è il mio nasino, ihih. Che poi, fidatevi, c'ha anche lui il suo perché, ihih.

3. Il personaggio di un film che vorresti essere?
Beh, che dire. Vi sorprenderò :) Io sarei Massimo Decimo Meridio, detto semplicemente il Gladiatore. Il perché non credo sia necessario da spiegare, ma tra le altre cose potrei pure pronunciare la sua famosissima frase.

4. La tua paura più grande?
Perdermi. In tutti i sensi.

5. Un segreto?
Ogni volta che devo tornare a Cs, prima, durante o dopo il viaggio piango. Ogni volta, senza motivo, anche se poi li dovessi divertirmi tutta la settimana; anche se sono coi miei amici o con il mio fidanzato. Piango sempre un po'.

6. La follia più grande che hai fatto e di cui non ti sei pentita?
Beh, direi che di follie non ne ho fatte, sinceramente. Più che altro ho fatto una ca**ata (che potrei pure definire con un altro termine, ma 'ca**ata' è proprio quello che meglio esprime ciò che penso) di cui mi son pentita, si, però mi fa pensare che 'a volte si fanno cose sbagliate per dei motivi giusti'.

7. Perché hai scelto questo nome per il tuo blog?
In realtà non è una mia frase, ma indovinate??Esatto. E' la dedica all'inizio di TRENT'ANNI ED UNA CHIACCHIERATA CON PAPA' di Tiziano Ferro. Più precisamente la sua recita 'questo libro è dedicato a chi non è come la neve'; io l'ho semplicemente riadattata.

8. La cosa che più ammiri di te?
Potrei scrivere mille cose, anche un po' scontate, ma io non cambierei mai la mia apertura mentale. Quella che mi permette di non essere razzista, omofoba e che mi libera da qualsiasi forma di pregiudizio verso quelli che non sono uguali/simili a me. Sono credente ma non sopporto i bigotti; a quelli che 'i ragazzi coi tatuaggi ed i piercing sono tutti drogati' o che 'ah ma amare qualcuno del tuo stesso sesso è contro natura', io avrei tanto da dire. Discorsi lunghi che li lascerebbero storditi. Quindi attenti, miei cari.

9. La cosa che più ti fa ridere?
Io non sono la tipa che si piega dal ridere per i film comici, seppur fatti bene. Non so perché. Ma mi fanno ridere di cuore le mie sorelle e soprattutto i miei nipotini.
Tipo Scarabocchio che mi fa domande a catena:
-Zia, cosa studi?
-Diritto
-E cos'è?
-La materia che studiano gli avvocati
-E chi sono gli avvocati?
La conversazione è andata avanti per un po', ma alla fine ha capito.
O Pastrocchio che ogni tanto zoppica con l'Italiano:
-Zia, ho fame, io voglio far merenda
-Va bene Papì, ma non 'voglio' semmai 'vorresti'
-Ok zia, allora ho fame, io VORRESTI far merenda.
Ancora ora mi fa morire dal ridere, gioia mia :)

10. Quante lingue conosci?
Ho studiato 13 anni l'Inglese alle scuole ed 8 anni il Francese più il corso di entrambi all'Università.

11. Una cosa che non sopporti?
Ce ne sarebbero tante, ma la prima cosa che mi viene in mente sono i ragazzi volgari. Quelli che mentre passi, loro dalla macchina 'A bona' e cose del genere.
Ragazzi, fidatevi, non siete fighi. Io vi ritengo offensivi e pure imbarazzanti. Che poi 'bona' non si può proprio sentire, al massimo 'bella'.

La terza regola è quella che più mi preoccupava. In realtà li ho 11 blog che seguo e che mi piacciono parecchio, ma mi imbarazza un po' avvisarli del premio ihih. Quindi, se volete conoscere i blog che a mio avviso meritano il premio, andate sul mio profilo (o ovunque voi sappiate ci siano, chi capisce più nulla dopo Google+) e leggete la lista di quelli che seguo. Se siete fra di questi, congratulazioni, siete stati ufficialmente premiati :) e se vi fa piacere potete continuare la catena :)

Il post finisce qui e spero che non vi siate annoiati (ma nel caso non credo leggereste neanche questa riga, ihih).

Una buona serata, a chi non è come neve...

lunedì 14 ottobre 2013

Corri, bastardo corri, che non c'è tempo.

Ci sono quelle canzoni che tu ascolti e pensi 'bella la musica; così allegra, leggera'.
Poi un giorno cambi modo di ascoltarla e ti accorgi che dentro c'è molto di più.
Secondo me, siamo un po' tutti come queste canzoni. Dei piccoli castelli di sabbia che ogni tanto crollano, chi prima e chi dopo. Me ne accorgo tante volte.

Quando 'va tutto bene' e poi la sera, da sola, nella tua testa ci stanno tante di quelle voci che ti dici solo 'pensi troppo'.

Penso troppo. Uno starebbe tanto bene senza tutti i 'se' ed i 'ma'. Invece no, devi farti mille quesiti per qualcosa che si risolverebbe con un niente.

Una volta in un telefilm recitavano 'dopo le due di notte non si dovrebbero prendere decisioni'.
Bravi, geniali. Alle due di notte si dovrebbe dormire, perché di mattina i pensieri scompaiono e respiri aria nuova.
Di notte gli sms non si mandano, perché la mattina poi non si possono cancellare.
Di notte non ci si confessa, perché la mattina non vuoi più ascoltarti.
Di notte si dorme. A meno che tu non sia un pipistrello o un supereroe.

Per tutti gli altri, di notte si dorme.

E poi sono convinta che gli altri tutti sti problemi non se li pongono. O lo sanno nascondere benissimo.

Anche se non credo esista qualcuno più apparentemente indifferente di me, ma tutto è possibile.
Non è che io sia 'apatica' perché mi sento superiore, ma qualcuno mi può dire perché mai dovrei scoprirmi così tanto da rendermi quasi vulnerabile?
Io non li sopporto gli sguardi 'so che cosa stai passando'. Non perché penso gli altri siano tutti cattivi e tramino contro me. E neanche perché sia una cosa negativa essere dispiaciuta per qualcosa di 'negativo' che ti accade, ma a me non piace essere la vittima.

Preferisco gli altri sappiano che io son la traditrice e non la tradita; la carnefice, insomma, mai la vittima.

Alla vittima le cose vengono imposte; le subisce. Io preferisco sbagliare perché lo dico io. 
Ecco, mi si può urlare contro di tutto. Sono impassibile a qualsiasi offesa. Troppo superiore per caderci.

Ma non ditemi che sono una vittima di qualcuno. Non ditemi 'mi dispiace per te che..' e non guardatemi con lo sguardo da comefaasopportare. 
E di questa cosa mi son resa conto parecchio tempo fa, quando mi è capitato di incontrare quegli occhi di compassione per qualcosa che, dal mio punto di vista, non esiste proprio.

E che si scateni l'inferno. Fingo tutto, tutto. Ma non nascondo la rabbia ed il rancore. Quindi tanta gioia a te che credi vada tutto bene, che scherzi come se nulla fosse. Tanta a gioia te, si,  ma non ti aspettare che la mia indifferenza alla tua simpatia riconciliatrice sparisca così facilmente.

Purtroppo non va in questo modo, nel mio mondo. La sincerità non si finge, poi che gli altri la vogliano vedere in modo diverso non è un mio problema.

Io rispondo solo dei gesti miei, per il resto agisco di conseguenza.

E la mia conseguenza è l'indifferenza. Ovviamente quando non posso vendicarmi altrimenti.

Ma ragazzi, voi siate buoni, che la bontà paga sempre :)

Buona giornata, a chi non è come neve...

Ps. prometto che presto verrà il post per il premio che mi è stato assegnato dal mio ANTIPATICO lettore (non facciamo nomi per la privacy).

sabato 12 ottobre 2013

Io strapperò quella fotografia.

Stavo guardando la galleria del mio telefonino, come spesso accade, e mi son accorta che tra le altre cose posso vantare una bellissima collezione.

Una collezione di screen in cui si riflette tutta la vivacità del mio entourage. Così, poiché avevo già deciso di realizzarne una raccolta, ho pensato di 'prendere in prestito' la passione per la fotografia (anche se in modo differente) di Gio e pubblicarne un paio.

Sinceramente ero indecisa. Mi dicevo 'ma poi appaio come quelle ragazzine che su Face si taggano con screen banalissimi in cui si chiamano AMORE, TUCCIOLINA, ecc. e si dicono <ma quanto siamo scemeee>' tanto per farsi notare.

Poi però li ho riguardati altri 20 volte e mi son risposta: no, proprio questi non si possono nascondere al mondo. Nessuno deve essere privato di tanta 'genialità'.

Quindi, andiamo per ordine. Di notte io, Ale e Gio non dormiamo, piuttosto ci diamo alle battute terribili. Notare che quella sullo sfondo NON sono io, poiché l'immagine è stata scattata da Gio :)

A dire il vero, le battutacce vengono bene anche di mattina...
Questa va spiegata...C'è una ragazza di un paese qua vicino che si chiama Biancaneve...quindi si giustifica la pessima battuta di Gio..Proprio da bandire :-D

Poi ci sono volte in cui la punteggiatura fa molto..
In questo caso un punto sarebbe stato indispensabile :)

...in cui le lingue non sono alla portata di tutti...


...ed in cui il T9 fa brutti scherzi. (Questa ogni volta che la rileggo mi fa piegare dal ridere).

Quelli un po' da cattivelli..


..quelli della mia vittima preferita..
(questa me l'ha mandata lei, non pensate mi sia scritta da sola, ihih)


Ed i miei preferiti :-)




Chiudo con qualcosa di serio e romanticissimo (dato che Gio dice di non volersi sposare, la cosa è importante e significativa, quindi me ne vanto)


Spero vi siate fatti almeno due risatine, io mi diverto ogni volta che li leggo e soprattutto mi rendo conto che, a volte, le persone che sembrano fregarsene in realtà sono li, per te. Anche solo per un 'ce la farai'.
Una buona serata, a chi non è come neve...

giovedì 10 ottobre 2013

E ti A-M-O, e con le mani dico quello che non so.

Quando ero piccola avevo i capelli biondi e ricci, le guance sempre graffiate, le gambe e le braccia tutte piene e come il 99% delle mie coetanee vedevo il mio papà come l'eroe più bello del mondo.

Mi son sempre sentita un po' 'la prescelta': porto non solo il suo cognome ma anche il suo nome, il suo carattere, la sua espressione, il suo orgoglio. Un po' di tutto, insomma. E comunque anche i riccioli li ho ereditati da lui.

Mangiavo sempre sulle sue ginocchia; non ci diceva mai di no, proprio mai. Ma non ci ha neanche mai viziate perché aveva un modo tutto suo per farci felici: quando passava una pubblicità alla televisione con protagonista qualche giocattolo, noi ovviamente lo richiedevamo e lui candidamente esclamava:'certo che lo avrete, L'HO GIÀ ORDINATO'.
Questa era la sua frase magica. Non abbiamo mai smesso di credergli e non abbiamo mai protestato o fatto i capricci. E lui non doveva sborsare un patrimonio in giocattoli vari, perché tanto noi ce ne dimenticavamo subito :-)

C'è da dire che, però, ci comprava sempre un sacco di cose; ha sempre contraddetto il famoso luogo comune per cui i maschi non sanno fare regali: un gusto delicatissimo, soprattutto in fatto di gioielli, in contrasto col suo aspetto, che si riconferma con gli onnipresenti bigliettini rigorosamente pieni di 'Ti voglio bene' e 'Principessa'.

Così sono cresciuta con i suoi baci sulla guancia ogni volta che uscivo dalla macchina per andare a scuola, senza mai vergognarmene, e con le chiacchierate durante il tragitto del ritorno. Lui mi raccontava dei clienti strani in ufficio, io dei miei compagni scapestrati.

Mentre mia mamma è leggermente più obiettiva e meno propensa ad idealizzarci (ma assolutamente non con cattiveria o nulla del genere), per papà quello che facciamo è al 99% corretto. E così, quando apprendono che, magari, ho discusso con il mio fidanzato, se mamma è per i 'ogni tanto devi imparare a cedere; non puoi vincere sempre', papà se ne esce ridendo con i suoi 'se lo picchi fai bene; non sa che non deve farti arrabbiare sennò finisce male?'.

Insomma, avete presente quando nei telefilm c'è sempre il poliziotto che deve recitare la parte da duro ed è fiancheggiato da quello più bonaccione?Non è difficile capire, nella mia realtà, chi interpreta cosa.

Ma non pensate che papà sia un fessacchiotto. Quando ci deve sgridare si arrabbia eccome, altro che gigante buono :)
Mi ricordo che, quando ero piccola mi arrabbiavo quando, a sua volta, lui mi sgridava per qualcosa che non gli era piaciuto ed io me ne stavo li a tenere il muso. Facevo l'offesa anche per giorni (tipico di me), e lui se ne veniva e mi baciava ed abbracciava semplicemente, e per me finiva tutto li.

Per tutti i compleanni mi ha mandato i pasticcini in classe.
Quando ho compiuto 18 anni è venuto personalmente a scuola e mi ha regalato un mazzo di rose bellissime. Appena l'ho visto sulla soglia dell'aula non sono riuscita a trattenermi. Mi son scappate due lacrime ed un po' anche lui s'è commosso.
Ricordo la prof che c'era in quell'ora: 'ti sei sempre controllata, è bello vederti per la prima volta emozionata..libera'

Quando la sera ho effettivamente festeggiato, ha scritto insieme a mamma una lettera profondissima, che qualche giorno credo pubblicherò.

Mi sono sempre sentita particolarmente legata a lui, non so perché, anche se un paio di anni le cose non sono andate come uno ci si aspetta che vadano. Ma son situazioni che, purtroppo, non posso controllare o cambiare, ed ho scelto (cosa che non è di solito nella mia natura) di cacciare qualsiasi rancore per far spazio semplicemente al bene.

E' che quando sei figlia/o certe cose non PUOI capirle; non perché non ci si riesce, ma proprio perché è quasi contro natura. E' difficile da spiegare a parole, nella mia testa so perfettamente qual è il concetto, ma so anche che chiunque lo sente dentro, in fondo, se pensa ai propri genitori.

Piano, piano, quindi, son diventata grande ed è arrivato il momento di iscrivermi all'Università.
Immaginate il suo orgoglio, quando può finalmente esclamare che una delle sue figlie diventerà una dottoressa. Ed immaginate il mio. (Ovviamente, e lo sottolineo immediatamente, è altrettanto orgoglioso delle mie sorelline (io le ho sempre, e dico sempre, chiamate sorelline *.*), con tutte le ragioni del mondo e per 1000 motivi diversi)

Il distacco è stato tremendo, credo che lo abbiano sentito forse un po' più i miei genitori di me, e me ne accorgo spesso. Per esempio quando mamma si commuove a distanza di un anno dall'effettivo trasferimento, o quando papà 'va beh, stai un giorno in più qui, se non sono obbligatorie le lezioni'.

O quando entrambi 'va beh, non ti preoccupare, se perdi il bus posso sempre venire io a prenderti'

Credo che tutti abbiano almeno un papà o una mamma (naturale o meno) che li amino con tutto il cuore, ma sentirlo in questo modo, vedere proprio l'affetto in ogni gesto è meglio di qualsiasi vincita al lotto; di qualsiasi 30 e lode; di qualsiasi cosa al mondo.

Mi auguro sempre che mio marito sia il padre che ho avuto io, per i miei figli, ed io una madre com'è stata ed è la mia.

E comunque, ancora ora, quando a papà chiedo di comprarmi qualcosa mi risponde 'certo, l'ho già ordinata'.

Una buona serata, a chi non è come neve...

PS. Ovviamente tutte le cose che ho scritto relativamente a me personalmente, ai gesti dei miei genitori per me, sono da traslare anche alle mie bellissime sorelline

martedì 8 ottobre 2013

La fortuna aiuta i forti dentro.

Tornata venerdì a casa beccando per un soffio il pullman.
Sabato comincio a rantolare di già all'idea di dover ritornare di nuovo qui.
Domenica mattina il lampo: non avevo proprio voglia di prendere il bus alle 15.00 quindi opto per quello delle 6.30 della mattina successiva.
Dentro me sento una bimba capricciosa che punta i piedi e comincia ad urlare 'io li non ci torno!'.
Ma poco importa, alle 6.30 il pullman è partito senza di me. Più  per il fatto che la notte precedente non avevo chiuso occhio e quindi il risveglio era impossibile per quell'ora.
Comunque non ho scampo. Alle 13.50 armata di PC, libri e borsa parto.

Come posso descrivere il viaggio?
Diciamo che salita ho visto quello che all'inizio sembrava un miraggio: qualcuno che conosco!
Troppo bello per essere vero.
Don't worry!
Partenza in orario, tutte le seguenti fermate avvengono con almeno 20 minuti di ritardo.
Seduto al proprio posto l'autista al telefono:
'Ma vorrei sapere come si può viaggiare in questo modo!Ci sono le cinghie lente!Voglio vedere come e SE arriviamo'.

Mia faccia, e dei passeggeri più vicini: O.O
Quindi mando un SMS alle mie sorelle per avvertire dell'eventuale morte prematura.

Alla 4° fermata l'autista scende al bar. Siamo già in abbondante ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma va beh, che sarà mai?Non abbiamo da fare, no?

Dopo circa un'ora e mezza, all'ennesima fermata, il bus non parte più. Alla terza accelerata riprendiamo lentamente il percorso.
Comunque ci sono due autisti. Uno un po' meno esperto. Infatti ad una ripartenza non chiude le porte. Ma dettagli, nessuno era in pericolo di vita!
Poi discutono allegramente.
'Non sai cos'ho mangiato oggi!'
'Sentiamo'
'Una cosa così non l'hai mai mangiata in vita tua!zampe di anguilla'
'Ma ora che ci penso devo averli assaggiati'.

Ora, non che io sia un'esperta di cucina, ma non mi sembra che le anguille abbiano zampe.
Quindi: o, dicendolo in dialetto, si riferiva a qualcos'altro oppure lo ha detto a battuta e l'altro s'è sparato una figuraccia dato che diceva di averli mangiati a sua volta.

Comunque, a proposito di figuracce:
Il ragazzo che conosco mi chiede come va, 'con il fidanzato tutto ok?'.
Quindi gentilmente ricambio la domanda. Solo che la sua risposta è stata un po' diversa dalla mia.
'No, sai, veramente ci siamo lasciati'
Nessun imbarazzo, in fondo se non chiedi non sai :)
La cosa imbarazzante è che non sai che rispondere: 'Mi dispiace?', 'Il mare è pieno di pesci?', Che ora è?'.
Io ho optato per la prima. Anche se ero indecisa sulla terza.

Fatto sta che dopo tre ore e mezzo di viaggio siamo arrivati a destinazione. Mi è andata poco male perché il bus ha una delle fermate proprio davanti casa mia, quindi nessuna fatica. Almeno, dopo tutto quel tempo seduta!

E niente, questa è stata la mia mini avventura col pullman adorato che ogni tanto detesto.
Adesso il ritorno in patria è previsto per venerdì mattina. Con quello dell'una e mezza sono a casa alle 16 passate. E non posso assolutamente perdermelo perché ho una cosa importante da fare, ma per scaramanzia ne parlerò appena accadrà :)

Adesso devo assolutamente andare a studiare; io e la mia coinquilina ci siamo date appuntamento davanti la sua camera ad ogni fine paragrafo del libro :) Non posso tardare più di tanto :)

Buona giornata, a chi non è come neve...

sabato 5 ottobre 2013

E penso sia bellissimo..

E' strano.

Io mi amo profondamente, sia a livello mentale che fisico.
Solo che non riuscirei mai ad innamorarmi di qualcuno troppo simile a me.
Così, nonostante ci siano migliaia di canzoni romantiche che potrei citare ora, quella che proprio mi ha fatto pensare 'Siamo noi!!' è sicuramente (prevedibile, lo so) 'La differenza tra me e te'.

Dicono che 'chi si somiglia, si piglia' ma anche 'gli opposti si attraggono'. Quindi c'è chi preferisce l'anima gemella (nel vero senso del termine) e chi il complementare. Io sono per la seconda opzione. Più o meno, però. Infondo io e lui siamo diversi ma praticamente uguali.

Io mi perdo nei dettagli, nei disordini, tu no..E temo il tuo passato, il mio passato, ma tu no!
Si, assolutamente. Io mi perdo continuamente in tutto. Ed il rancore non mi permette di dimenticare le cose facilmente. Né le mie, né le sue. Mi dice sempre di non pensarci. Solo che ogni tanto ci cade anche lui. E quindi dobbiamo un attimo scambiarci i ruoli. Ma tanto torna sempre tutto alla normalità.

Uno sorride di com'è, l'altro piange cosa non è..
Io sono felicissima di quella che sono. L'ho già detto, mi amo :)
Lui ha sempre mille cose per la testa. Vuol sempre fare 1000 cose tutte insieme. Tanti progetti su cui ci si butta anima e cuore perché vuole essere sempre al 101% delle proprie capacità. E su questo ci somigliamo; ma io sapevo già da tantissimo tempo quale sarebbero state le mie strade e le ho/sto percorrendo una alla volta. Se io dalla terza media sapevo che avrei voluto iscrivermi al commerciale; prendere EA all'Università e intraprendere un mestiere preferibilmente da 'scrivania e cervello continuamente a lavoro', lui vorrebbe diventare un avvocato e studia per laurearsi, ma gli piacerebbe intraprendere un mestiere abbastanza 'fluido e da organizzare a mio piacimento' e quindi lavora per un'azienda che gli sta offrendo questa possibilità. Però un lavoro statale è sempre un lavoro statale, e quindi sta provando un concorso.
Si, trova anche tanto tempo da dedicarmi. Non so come, ma lo fa.
Quindi lui è un uragano che gira ovunque e coglie al volo quello che gli capita. Io me ne sto calma, calma a godermi le mie piccole vittorie nel campo che non so perché ho deciso sia quello per me, perché tanto l'uragano me lo scateno dentro.

Io ho due tre certezze, una pinta e qualche amico. Tu hai molte domande, alcune pessime, lo dico.
A dire il vero, le certezze non so chi le abbia. Però le domande le faccio tutte io. Ma tutte, tutte.
E da qui:
E le domande, a stare bene, a stare male, a torturami, a chiedermi perché.
Penso decisamente troppo. Per una situazione mi pongo ventimila domande; per una soluzione trovo altri mille problemi. Ma non perché sia pessimista, o perché penso di non riuscire. Semplicemente devo avere la situazione sotto controllo, e per farlo devo valutare tutti i 'se' e tutti i 'ma'. Ed ai miei quesiti, c'è sempre lui a rispondere. Ai miei 'ho paura' corrispondono i suoi 'ma non fermarti lo stesso!'.

Il giorno e la notte, insomma.
Lui il mare ed io la montagna.
Lui la crema ed io il cioccolato.
Lui il nero ed io il bianco.
Lui attivo ed io pigrissima.
Lui il salato ed io il dolce.

Ah ma non è tutto rose e fiori, ovviamente. Anzi.
Io sono anche per chi dice che l'amore non è bello se non è litigarello.
Ci sono periodi in cui litighiamo anche venti volte in un'ora; stiamo giorni e giorni a discutere per chissà cosa. Poi qualcuno dei due decide che è abbastanza e finisce così.
L'ultima litigata che abbiamo avuto è finita con un cono gelato ed un cartone al cinema.
A volte vorrei picchiarlo da morire; a volte ci provo e lui mi dice di non approfittare del fatto che non può reagire. Che, detto così, non suggerisce una bella scena, ma poi scoppiamo a ridere come se stessimo guardando una scena di un film comico vecchio stile.

Questo tipo di storia non credo sarebbe l'ideale per tutti, però quando si sta insieme da tanti anni la relazione va un po' da se. Si ha la storia che in due ci si crea.
Non siamo come eravamo sei anni fa, e penso sia anche logico.

Non cambierei neanche una virgola di lui. Anche se è un po' maschilista si ammorbidisce facilmente; anche se forse dovrei essere più paziente e calma, lui mi tiene testa. Facciamo il meglio che possiamo senza essere competitivi l'uno con l'altra. Ci amiamo per quello che siamo. Siamo legati profondamente...Nessuno prevale sull'altro. Ci compensiamo e ci punzecchiamo a vicenda.

Potrei anche dire che siamo 'la coppia più bella del mondo', ma sarebbe troppo banale e poi siamo imperfettissimi.

Quindi, concludo con una frase più che adeguata a me, a noi:
Penso sia bellissimo...

Una buona serata, a chi non è come neve...

mercoledì 2 ottobre 2013

A new day!

Eccomi immediatamente per l'aggiornamento flash sulla mia vita nella casa nuova.
Così, tanto per cambiare, il trasloco non è stato facile come previsto: era stato accordato per il 29 Settembre.

Tuttavia non avevo proprio preso in considerazione il fatto che, arrivando nella casa che ho appena lasciato, avrei trovato il frigo ed il congelatore staccati. Immaginate, quindi, la gioia del mio naso nel sentire quel profumino di carne andata a male.

Benvenuta ed addio!

Quindi, causa disinfestazione, lo spostamento delle mie due cosucce è slittato di un giorno.
Lunedì lezione, sorprendentemente una buona notizia: la prof ci permette di seguire la sua lezione dalle 16.00 alle 18.00 invece che dalle 18.00 alle 20.00. E non è neanche prevista presenza.

Gioia immensa ed inaspettata!Ma non vi preoccupate, a svegliarmi ci ha pensato la nuvola di passaggio che mi ha inzuppata letteralmente dalla testa ai piedi. Così, tanto per farmi compagnia appena uscita da lezione, per poi smettere appena arrivata al coperto. Ti amo città.

Quindi, il pomeriggio inizio il trasloco. Tre viaggi con la macchina e la mia stanzetta è pronta ad accogliermi. Collego la televisione e mi accorgo che ci sono le prese degli anni 20. Quindi di cavi ed antenne non ne parliamo proprio.

Ringraziamo il cielo che ho almeno il pc. Ma tanto, sola non sono. Ad esempio, stanotte, i ragazzi del palazzo di fronte, dalle 2.30 e per un'ora, mi hanno allietato con uno splendido karaoke e risate fragorose di contorno. Piccolo dettaglio, io volevo dormire.

Inoltre ho sognato che venivo divorata dalle zanzare. Poi mi son svegliata, ho toccato la fronte ed ho notato che purtroppo 'ste bestiacce si son divertite davvero, stanotte, a sbranarmi.

Insomma, vita da universitari, no?

Mi rende felice sapere che, almeno, non sono l'unica: i miei ex compagni iscritti alla stessa università si accodano alle mie disavventure e quindi mi rassereno un po'. Infondo, siamo tutti sulla stessa barca.

Tornando all'argomento principale, la camera è meno peggio di quanto ricordassi. Ci sono pure le tendine nuove. Solo che le porte scricchiolano stile film horror, ma finché non sento urla strazianti ed ombre sfuggenti non temo nulla.

Ho appreso, tanto per saltare di pala in frasca, che Diritto Privato prevede un libro che in realtà è un mattone. Quindi, ok è un po' da pazzi, sto pensando di cominciare a studiare prima quanti più capitoli possibili. Anche perché la lezione non è stata soddisfacente al massimo. E poi, incubo degli incubi, la prof ha deciso che, nelle sue ore, la lezione non sarà statica: 'vi chiamerò ad intervenire. Verrete alla cattedra e leggere articoli del C.C. Non è produttivo che io stia seduta a parlare e voi in silenzio'.

Io non ho nessuna intenzione di partecipare -.- Quindi, che Dio me la mandi buona, spero non mi chiami mai. Specialmente al microfono!

Ragioneria generale ed applicata mi sa di buon voto: non vorrei portarmi male da sola, ma in pratica è quello che abbiamo fatto in EA ma in modo più tecnico. Speriamo sia come suppongo.

Cos'altro?

Le ragazze che abitano con me sono 4: una è la mia collega e che già conoscevo; un'altra è arrivata ieri, è molto simpatica ed abbiamo una cosa in comune, ossia la totale incapacità di cucinare :)
Le restanti due le ho incontrate solo quando son venuta a firmare il contratto, ma non sembrano male. Almeno lo spero, dato che il contratto ci vincola insieme per almeno un anno.

Infine, eccetto i vicini canterini che la mattina presto sicuramente non avranno lezioni; le zanzare maledette e le macchine che disturbano il mio sonno la notte, la zona è carina. Ho tutto sotto casa e quindi dovrei trovarmi discretamente.

Adesso vado, il libro/mattone mi aspetta.

Una buona giornata, a chi non è come neve...

martedì 1 ottobre 2013

E tornerei da te per dirti ciao..

Questa notte mi è arrivato un messaggio. Mi informava di un incidente stradale. Il ragazzo con gli occhi verdi è morto. Il suo amico è gravissimo. Infatti poche ore dopo lo ha raggiunto

'Questa notte' è quella di quattro anni fa. Ma è come se fosse oggi, per tutti noi.

E' che quando mi son svegliata per caso nella notte, ed ho letto il messaggio non mi son neanche resa conto. Solo la mattina seguente ho realizzato. E solo al funerale ho realmente capito.
Non che fossimo quelli che si possono definire 'migliori amici'. Eravamo ex compagni di classe. Ma non è il tempo a far la differenza, e neanche il nome che porta il rapporto.

Quando succedono queste cose non esiste nulla. Esistono solo due ragazzi che non raggiungeranno mai i 18 anni. Che non prenderanno mail diploma, o la patente. Che non diventeranno mai professionisti, mariti, padri...
O almeno non qui, con noi.

E' stato dichiarato lutto cittadino ed ai funerali non mancava nessuno. Eravamo tutti li. E' stato straziante e sinceramente lo è anche mentre scrivo questo post.

Io mi ricordo le bare; avevo già scritto un pezzo per loro ed ho scritto innumerevoli lettere che non abbiamo mai letto ma che abbiamo riposto nella cappella..la cappella che condividono esattamente nel modo in cui hanno condiviso la vita e la morte.

Però mi ricordo anche che, quell'anno in classe, è stato uno dei più belli.
Io cantavo 'Nessuno è solo finché di notte..'
Un altro ragazzo 'Io lo so che non sono solo anche quando sono solo..'
All'improvviso arriva il ragazzo dagli occhi verdi con la frase 'perché Sanremo è Sanremo, ma miiinc*ia'. Ed io quanto ho riso!
Me lo ricordo come se fosse qui di fronte a me.

Non scorderò mai il cappello rubatogli per qualche foto, e neanche quelle che ho nel telefonino con lui. 'Quest'anno, ragazzi/e, voglio una foto con ognuno di voi!'. Con lui ne ho fatte due: adesso ho un'immagine con lui che fa il cretino ed una mezza guardabile.

Ma se potessi, ne farei altre 20000 per rivedere quelle smorfie. E comunque, una volta la prof lo beccò con le cuffie a ridere 'Ma tu sempre a ridere stai?', 'O prof, ma se non rido adesso, quando potrò farlo?'.

I brividi...I brividi perché ho sognato tante di quelle volte lui ed il suo amico dirmi che 'dove sono adesso non sto bene...il Paradiso non è come lo immaginate'.

I brividi perché il colpevole dell'incidente (che, guarda caso, è stato dovuto all'alcool) è stato liberato dopo poco (per poi essere ri-arrestato per uso di sostanze).

Purtroppo quest'anno non ho potuto partecipare alla messa in loro onore, anche se non sono sicura ci sia stata, a causa delle lezioni già iniziate da ieri, ma credo che loro sappiano quanto ci siamo stati male.

E' bello pensare che sappiano il bene che vogliamo loro. E che non aspettiamo il 30 Settembre e l'1 Ottobre per ricordarci di loro.

Un saluto a voi, angeli dallo sguardo ammaliante.

Ed una buona giornata, a chi non è come neve...



venerdì 27 settembre 2013

Dammi una vespa e ti porto in vacanza.

Sono simpaticissima, non c'è che dire.
Mi sorprendo da sola. Il titolo mi è venuto senza neanche pensarci.
Infatti pure io ho preso una bella vespa. Una di quelle volanti.
Anzi, diciamo più che altro che è stato il suo pungiglione a prendere la mia povera fronte indifesa.
E quindi mi sta congelando il cervello a forza di tenere il ghiaccio sulla bolla. Ancora dolorante, a distanza di ore.
Maledetta, spero tu muoia.
Comunque è la prima volta che vengo punta da questa bestiaccia. Quindi avanti con gli auguri :)

Devo dire che sono una ritardataria in tutto.
Sono nata nel penultimo mese dell'anno.
La Comunione l'ho fatta tardissimo (ma è stata una mia decisione).
La varicella l'ho presa a 18 anni.
La prima puntura di vespa (che poi, a me sembrava più un'ape, ma di pungiglione neanche l'ombra) a 19 anni.

Eh, insomma, se queste cose fossero successe da piccola, sarei stata tenera.
Ora sono solo sfigata :-D
Però guardiamo il lato positivo, adesso sono sicura di non essere allergica, come mia sorella.
Altrimenti credo sarei morta nel giro di mezzora. O non funziona così?
L'antistaminico l'ho preso lo stesso. Sapete com'è, tanto per non sfidar la sorte :)

Quindi sto dedicando un intero post al morso di una vespa/ape...Inquietante...

Molto inquietante..

Ieri ho fatto una scoperta terrificante. Avete presente quando si scende in un sotterraneo, si apre una botola e dentro ci si trova un cadavere, o una cosa del genere?
Immaginate l'espressione che fareste, perché è la stessa che ho fatto io quando, collegandomi al sito dell'Università ho scoperto l'orario delle lezioni del nuovo anno.
Grazie mille per avermi lasciato il martedì libero ed aver messo una lezione (che sicuramente sarà obbligatoria) dalle 18.00 alle 20.00 di VENERDÌ.

Ma ti potessero regalare una stella...

Quindi dovrò tornare sabato per ripartire subito domenica :-(
Ce la mettono tutta per farmi odiare sta città. Ma non perdiamo la calma.

Ieri ho visto i Puffi in 3D e, se anche brontolone per un po' è stato positivo, ce la posso fare anche io!

Niente, il fatto che la metà del post sia stata dedicata alla mia PRIMA puntura di vespape (boh, non sono più sicura di quale delle due fosse, quindi abbreviamo) la dice lunga su quanto sia emozionante la mia vita :-)
Vi risparmio le foto della fronte per amor proprio (proprio mio ihhi)

Adesso scusate, ma ho un impegno serio...vado a giocare col nuovo Doodle di Google mentre congelo la fronte.

Una buona giornata, a chi non è come neve...