mercoledì 27 gennaio 2016

Capace anche ad arrendersi

E’ sempre magico il modo in cui scegliamo o il modo in cui ci facciamo scegliere.

Quando ascolti una canzone per la prima volta e capisci subito, senza domande, senza pretese, che quella è la tua canzone. O quando a farti innamorare è il suo autore che non ha nulla di speciale rispetto ai migliaia di cantanti che trovi in giro per la radio eppure hai deciso che quello sarà il tuo. Io ero letteralmente una bambina quando mi chiudevo in stanza per rubare il cd di una delle mie sorelle maggiori ed ascoltare quella canzone che aveva dentro il mio nome. Ma non è stato quello che mi ha fatto affezionare a lui, no. La scintilla vera e propria, se così si può chiamare l’adorazione virtuale per un cantautore, è scoccata quando sul palco del Festivalbar, allora per me sinonimo a tutto tondo di Estate anche se era Settembre, lo vidi ballare sotto le note allegre ed a tratti sensuali di uno dei suoi tormentoni, dopo una lunga assenza che poi sarebbe stata la regola anche per i successivi dischi.

Quando senti quel profumo e capisci che è il profumo adatto. E così la mia nostalgia sa di gelsomino, quel fiore bianco che per tanto tempo ho ignorato nonostante per altrettanto tempo sia rimasto rigoglioso ad incorniciare le scale ed il cancello del garage di casa mia. E la mia tristezza sa di terra bagnata, quella che nelle notti d’estate ti riempie i polmoni perché le lacrime che ti rigano il viso non ti fanno dormire. E la felicità sa di quel profumo che sta fermo, imprigionato, sulla federa del cuscino bianco ed arancione o del detersivo delicato dei vestitini dei miei nipotini o dell’odore di cornetto caldo o di dolce buono che riempie le strade quando libera e leggera torni dall’Università con un esame in più sul libretto.

Quando vedi qualcosa che vorresti riempisse i tuoi occhi da quel momento in poi, per tutta la vita. Il sorriso del tuo primo bambino, il quadro dentro al museo più famoso, il mare in tempesta, uno sguardo. Non so quando ho deciso che amavo il cielo di notte, eppure ogni volta che posso alzare lo sguardo alle stelle mi sento bene, soddisfatta, come fosse la prima volta. Mi sono chiesta più volte che cosa ci sia in fondo di speciale in quelli che sono semplicemente dei puntini bianchi su un manto nero, eppure ogni volta mi rispondo che non c’è nulla di egual bellezza, per me, in natura. E me ne sto là a perdermi magari con la speranza di vedere una scia veloce per addossarle un desiderio, seppur fuori stagione.

Piccole cose, solo mie, che soddisfano i miei sensi e li coccolano all'improvviso o dopo averle appositamente ricercate. Piccole scelte che prendo o che prendono me, completando a loro modo piccoli angoli della mia vita.

E le vostre, quali sono?


Una buona giornata, a chi non è come neve…

sabato 23 gennaio 2016

Il destino che connette ogni mondo

Ci sono tantissimi modi per frugare dentro la vita di qualcuno.

C'è chi tacitamente se lo sente chiedere dal proprietario della vita in questione, come succede un po' con me e voi e con voi e me. Che nessuno ha scritto da nessuna parte che a me debba interessare che dialetto parlate, che sfondo preferite al blog, che libri leggete, ecc. Eppure io lo so e continuo a volerne sapere ancora. Così come nessuno ha scritto da nessuna parte che a voi debba interessare che io amo Tiziano, che sono oltremodo gelosa, che non so cucinare, ecc. Eppure voi lo sapete e se leggete anche questo post allora continuate a volerne sapere ancora.

C'è anche chi va alla ricerca di tracce disseminate qui e là, pur sapendo che sia un paradosso.
Come chi, magari, d'improvviso si chiede che fine abbia fatto il migliore amico o la migliore amica di un tempo; quello o quella che lo ha accompagnato per buona parte di una certa fase della vita ed allora parte alla ricerca di indizi sul come sia diventato o diventata.
E in questo frugare, che a ben guardare è alla fine quello più innocente ed ingenuo, cominci a renderti conto di star guardando una persona tutta nuova, che ha qualcosa che ti ricorda quella vecchia, ma forse le somiglia soltanto appena. La cosa più facile che tu possa chiederti è se si ricorda ancora di te anche lei o se, come avevo scritto diversi post fa, il suo cerchio è chiuso e con quello è finito tutto in uno scatolone.

E' proprio a questa domanda che parte la paradossale caccia ad un filo, inesistente nella stra-grande maggioranza dei casi, collegato al tuo. Di una canzone che, se la vedessi là, ti farebbe senza dubbio esclamare "è la nostra, e sono sicura che lo ricordi anche lei/lui e sono altrettanto sicura che è per quello che l'ha scelta!".
Che poi questa sia la verità, che poi quella canzone l'abbia messa per caso, che in realtà quella canzone non ci sia mai stata, non conta. Tu hai deciso di frugare nella sua vita alla ricerca di qualcosa che hai bisogno di vedere, quindi lo vedi e basta.

E come detto, questo non fa male a nessuno. Non fa male a te, che adesso scopri che quella persona ha totalmente rivoluzionato il proprio stile di vita; i propri gusti musicali, le abitudini pomeridiane, le passioni che pensavi avreste condiviso, seppur parallelamente come i casi della vita a volte portano a richiedere, per sempre. Non fa male a lei o lui, che magari non saprà mai che tu hai degli ancora: ancora amo studiare economia, ancora amo lo stesso piatto, ancora ascolto sempre lui, ancora rido per le stesse cose.

O magari lo sa, perché non sei stata l'unica a frugare nella vita degli altri e tu non lo saprai mai ma state sorridendo insieme, da lontano.

...Non dimenticherò da ora in poi i paesaggi del mondo e le fotografie insieme a te..
Ma ora salutandotiaffogo...
Guarda da lontano quelle luci un'altra volta e dopo
stringimi e poi stringimi e non sarà mai più...

Buona ricerca, a chi non è come neve...

giovedì 14 gennaio 2016

Come un uragano di vita

Che siate cinici, disillusi, disincantati o inguaribili romantici, in attesa del principe azzurro o della principessa dai lunghi capelli che vi guardi da sopra la torre, dovete proprio ammetterlo. Quando l'amore si muove, non c'è nulla che vi possa trattenere fermi.

E che questo movimento inizi quando siamo ancora giovani, giovanissimi e che duri fin quando siamo già definibili come adulti è davvero raro, qualcuno direbbe quasi impossibile, eppure accade.
Ti accorgi che è molto più di una abitudine quando guardi una coppia di lunghissima data, nonostante lei non sia arrivata ancora ai trenta e lui li abbia sfiorati da poco, che hai visto crescere perché lei ha il tuo stesso sangue, il tuo stesso cognome (ed anche molto del tuo viso, a detta di tutti quelli che ci conoscono) e lui, invece, ha passato così tanto tempo tra le mura della tua casa da potere ormai essere considerato a tutti gli effetti un fratello acquisito.
E quando sei a cena da loro e cominciano a parlare di come a volte capitino i litigi tra di loro, ti fa sorridere che ad un tratto entrambi dicano la stessa dolce, immatura, ma soprattutto complice cosa: "quando siamo imbronciati l'uno con l'altra e nessuno dei due vuole ancora cedere non prendiamo mai l'ascensore insieme, perché non riusciamo a trattenere le risate".
Sorridi ad una cosa così semplice, per molti forse insignificante, ma abbastanza forte da rimanerti impressa ancora ora ed usarla per iniziare un tuo post. Forse perché immagini benissimo entrambi i visi distendersi in una risata trattenuta fino ad esplodere fragorosa.

O forse perché ad un certo punto della tua vita quella stessa complicità sei riuscita a provarla anche tu.
Quella in cui dormire accanto a lui non procura nessun timore, nessuna vergogna, neanche se indossi il pigiama meno sexy che si trovi in commercio.
Soprattutto quella in cui i silenzi non hanno nulla di imbarazzante, ma tutto di magico.
Che a ben pensarci stare in silenzio insieme ad una persona non è poi così semplice. C'è sempre la martellante domanda del "devo dire qualcosa?ed ora che dico?chissà a che pensa?".
Invece quando sei con lui, o lei, non serve nient'altro se non la tua mano sopra il suo petto o viceversa. Ed a questa cosa ci ho pensato mentre la mia mano era davvero sulla sua che si muoveva calda tra la mia pelle e la maglietta ed il mio viso si nascondeva tra la piega del suo collo per sentire meglio il suo profumo buonissimo.

E ci ho pensato quella mattina presto in cui è arrivato dopo una notte di viaggio certamente insonne ed ancora col pigiama ed i capelli scompigliati sono andata ad aprirgli la porta ed abbiamo dormito, o provato a farlo, abbracciandoci sotto le coperte in una stanza quasi buia e la porta socchiusa.
O quella sera in piazza in cui col naso congelato lo baciavo a tratti pensando semplicemente che non avevo mai, mai, mai visto un ragazzo col viso più bello, dolce ed ancora bello del suo, coi suoi occhi accesi su di me mentre mi prendeva in giro e mi schioccava ancora le labbra contro le sue.

E ci ho pensato ancora un milione di volte; quelle in cui indossavo la sua felpa per me immensa, con il suo profumo e lasciandogli il mio, vedendolo ridere dandomi della faccia da delinquente se mi coprivo col cappuccio e gli chiedevo di non chiamare la polizia; quelle in cui gli infilo battute sottili e un po' maliziose aspettando che mi chieda il riscatto o quelle in cui mi maledice quando al karaoke davanti alla mia famiglia la canzone la scelgo io e ad un certo punto si ritrova imbarazzato a cantarmi di "un body a balconcino che ti tiene su un seno che così non si era mai visto prima". 

E ci ripenso ancora un milione di volte quando scoppio a ridere di fronte alle rime strampalate che mette giù per me, straziando anche canzoni di Tiziano; o quando mi stringe fortissimo la pelle perché a me piace così e rimuove quell'unico centimetro di spazio rimasto tra di noi.
O quando litighiamo ed io mi lascio scappare la mia furia cattiva che lui prontamente mi fa ritrattare, arrivando dove io non riesco e lasciandomi arrivare dove a non riuscire è lui.

E tutta questa complicità la ritrovo ogni volta che torna e ricomincia tutto da dove avevamo lasciato, senza che nel mezzo e nel frattempo si sia insinuato mai nessun altro.

Soprattutto aspetto che questo, tutto questo, sia distante solo una porta chiusa per andare a lavoro, o all'università e poi riaperta per chiudere tutto il mondo fuori.

Sei un mito per me..

Buona giornata, a chi non è come neve...


lunedì 11 gennaio 2016

...Secondi lunghi quanto un anno bisestile...

Sarò pure all'antica, ma io ci tengo particolarmente a salvaguardare le belle cose che mi accadono dalla sfortuna e soprattutto dall'invidia altrui, motivo per cui io non parlo mai dei miei progetti prima di averli realizzati, se non al mio fidanzato, alla mia famiglia ed a pochissimi amici che si possono contare sulle dita di una mano.

Tuttavia qui il problema non si pone perché, paradossalmente, mi fido molto più di voi blogger, che al massimo avete un viso intrappolato dentro una fotografia minuscola, un nome fittizio e origini geografiche sconosciute, che di molte persone che condividono con me gruppi WA o anni di scuola/università.
Pertanto voi siete aggiunti alla tutto meno che infinita lista di persone al corrente del fatto che, finalmente, l'affare si è concluso. O meglio, si sta per concludere.

Perché, se l'incontro dell'estate scorsa sulle coste Ioniche mi era servito per scongiurare il pericolo che la sua famiglia pensasse che io ero solo una invenzione di Maurizio (come nelle commedie in cui il protagonista è fidanzato con una ragazza immaginaria per combattere chissà quale grande dramma esistenziale) e perché constatasse, quindi, che esisto in carne ed ossa (e capelli lunghi), adesso è arrivato certamente il momento di muovermi io verso la Capitale.

E questo, materialmente, significa che in un solo colpo, da bravi maestri ormai forgiati piuttosto che abbattuti dalla lontananza, siamo riusciti a combinare orari, posti, giorni nostri ed anche delle nostre rispettive famiglie, in moda da passare insieme poco meno di tre settimane,
E l'impresa reale consta soprattutto nel fatto che, nel periodo in questione, tra uno spostamento e l'altro, siamo riusciti a farci entrare tre step fondamentali:
1. Tradizione Calabrese che (io aggiungerei teneramente) papà ha insistito a far conoscere a Maurizio;
2. Presenza di un caro amico di quest'ultimo, che in un altro momento difficilmente avrei potuto conoscere e che meritava data l'importanza che ricopre nella sua sfera affettiva;
3. Ovviamente San Valentino, che già con un sorriso sulle labbra dobbiamo recuperare il secondo anniversario (che a proposito è vicino non poco), quindi non si poteva rimandare anche la festa per antonomasia degli innamorati.

Quindi per la fine di questo mese armata di pazienza e valigia bella grande (che non basterà e quindi invaderò come da brava fidanzata anche quella del mio Lui), dovrò prepararmi psicologicamente ad una decina di giorni tra gente che troverà sicuramente simpatico (spero non inascoltabile) il mio accento, quantomeno curioso il mio gusto culinario ed infine forse preoccupante la mia possessione verso tutto quello che è mio (in questo caso il loro amico/famigliare; che la mia pazzia non va mai in vacanza, neanche durante le trasferte).
Soprattutto si riaprirà il caro, vecchio dramma che desterà una ondata di complicità e solidarietà, ne sono certa, tra le donne che mi leggono, del "cosa-mi-metterò-oggi?!".
Ma di tempo per quello ce n'è ancora un po', pertanto respiro profondo e pensiamo ai drammi più recenti.

Così il programma è strutturato in modo un pochino anomalo, forse, ma certamente pieno:
Ultimi giorni di Gennaio qui in Calabria; inizio mese di Febbraio a Roma, fino a poco prima della metà del mese, per poi fare ritorno di nuovo al Sud e festeggiare il giorno degli innamorati qui, (per problemi tecnici, definiamoli così).

E poi, per inaugurare la bisestilità (termine che non esiste, almeno è quello che mi suggerisce il correttore automatico), ritorno a Cosenza (inizialmente da sola, poi chissà) per l'inizio delle lezioni. Inizio che, da brava combattente, mi mette non poco entusiasmo addosso soprattutto all'idea di dover fare tutto bene, di nuovo in tempo e con un risultato ancora migliore del precedente.

Quindi beh, sperando che questo mio post non vi abbia messo più confusione che chiarezza, o peggio noia, vi saluto e vi ringrazio per essere sempre presenti quasi più di molti altri, da un paio di anni a questa parte, durante le fasi più importanti della mia vita.

Buon pomeriggio, a chi non è come neve...

lunedì 4 gennaio 2016

Desideri, labirinti e fuochi

Benissimo. E pieno. Così inizia il mio nuovo anno ed è finito quello vecchio.
Tante risate, proprio tantissime e tanta compagnia, anche se detto da una asociale come me fa strano, lo so. Ed anche poco da me è stata l'intervista che mi ha concesso il nostro Ispy sul suo blog (qui il link che condivido con notevole ritardo, ma meglio tardi che mai ed io ci tenevo a fare una pessima figura anche con voi e non solo con lui ed i suoi lettori: figuraccia). Vi invito a partecipare, se non altro per conoscere la sua parte ansiosa nello scandire il tempo per rispondere alle varie domande.

Tanto amore, anche, che è servito a placare la mia irrefrenabile irrequietezza dell'ultimo mese.

In primo luogo a mezzanotte tra il 31 Dicembre e l'1 Gennaio ho potuto immortalare il primo bacio del 2016 e l'ultimo del 2015. Magari sembrerà banale ma se penso che fino a qualche mese questo romano dagli occhi verdi per la mia famiglia era solo una foto sbirciata sullo sfondo del mio telefono, credo che si percepisca almeno la grandezza simbolica della cosa.

In secondo luogo ho ufficializzato la mia iscrizione alla specialistica. Materialmente significa solamente che ho dovuto sborsare la solita tassa, ma anche che il mio piano di studi è già bello che scelto e semplicemente deve essere approvato dalla commissione preposta. Sul fronte operativo devo solo capire se posso dare qualche materia di cui non ho potuto seguire il corso durante il primo semestre o se semplicemente studierò da sola e metterò da parte la mia conoscenza per gli appelli utili.

Terzo motivo per cui l'anno sembra iniziato bene: oggi badavo ai miei nipotini e sbirciando tra la libreria di mia sorella ho notato un librone che ha attirato il mio interesse. Mi basta leggere il titolo per capire se la cosa s'addice a me, in barba al solito motto per cui la copertina non fa il contenuto. Ed in effetti ci siamo. Parla di un blogger assassino. Che ve lo dico a fare.

Ed oltre al libro anche cinema, che alla fine anche io ho ceduto alla ondata di gente in fila per ore per il nuovo film di Zalone. Ho visto che già qualcuno che seguo lo ha recensito e quindi per non scrivere commenti uguali dirò qui semplicemente che non mi è piaciuto. Non mi ha fatto ridere credo mai, anche se io sono difficile con la comicità e non dovrei fare testo, ma non ha affascinato neanche Scarabocchio che invece è di facile risate.

Tiziano, come sempre. Un bravo fidanzato non poteva che regalarmi il cofanetto con il video del concerto a San Siro e poi sedersi a guardare lo speciale su di lui trasmesso il 30 in prima serata. E poi volete mettere sapere già che il 2 Dicembre 2016 uscirà il suo nuovo CD? Settimo cielo.

E se l'uscita così vicina (chi è fan di Tiziano sarà consapevole delle attese cui ci ha abituati pur di non pubblicare la prima cosa pronta tanto per incassare) del disco del mio (a dir poco) idolo non dovesse bastare, questo nuovo anno si preannuncia ricchissimo di cose meravigliose.
Ci sono in programma tantissime cose da fare e soprattutto da vedere, perché con la venuta al grande Sud si è ovviamente aperta la porta verso la capitale e non solo, visto che sempre il bravo fidanzato che ormai mi sopporta da due anni (l'anniversario cade proprio tra qualche settimana) mi ha regalato (tra le tante cose, dato che è sempre generoso con me) un viaggio con meta e data a scelta della sottoscritta.

Potete ben immaginare che ho allora diverse carte da giocarmi ed anche se io generalmente a queste cose non ci credo, anche il mio oroscopo pare volermi portare bene.
Quindi beh, forse sono troppo ottimista ed invece domani una asteroide colpirà la mia testolina dura, ma nutro delle grandi aspettative per questo anno (tra le altre cose ho sempre amato i numeri pari).
Spero di potervele snocciolare come al solito qui tra queste stelle e glitter, augurandomi di non annoiarvi e di essere (come un po' tutti i blogger alla fine si augurano (a parte Moz che veramente, più di così potrebbe solo venire a casa di ognuno di noi a leggerci personalmente ogni post)) leggermente più costante come appena iniziato.


Ma alla fine andrà tutto bene e se non andrà bene...

Una buona serata, a chi non è come neve...