domenica 10 luglio 2016

Per darsi una ragione, una qualsiasi.

Ho collezionato tanto, in questi non pochi giorni in cui non ho scritto. Ed in cui non ho voluto scrivere.
Ho collezionato tante notti piene di lune o di lune piene, di manciate di stelle buttate qua e là.
Ho collezionato luci di città lontane da una città lontana dalla mia, ragionevolmente bianche e sorprendentemente rosse. Di ombre sconosciute aggirarsi dietro le proprie finestre ignare del mio sguardo.

Ho collezionato chiacchiere e risate, parole ed esami, libri e fogli, voti e complimenti.
Ho collezionato l'inizio di una estate a cui ancora non ho dato modo di iniziare, ore di viaggio verso strade opposte alle traiettorie di arrivo.

Ho collezionato sonno e paura, perché la paura non esiste, rabbia e ragione.

Sono arrivata a casa trascorrendo quattro ore di viaggio a chiedermi cosa stesse sottolineando il signore seduto alla fila opposta da un libro corposo, dalla copertina rossa completamente anonima. Pagine giallastre, riempite di caratteri piccoli e neri, di note ed informazioni ogni tanto interrotti da cartine dell'Italia e dalle righe della sua matita.

Ho riempito la mia valigia di una stagione infernale che mi porterà con sé finché non sarà ora di quella nuova, fatta ancora di parole ed esami, libri e fogli, voti e complimenti.
Sono arrivata a questo post trascorrendo la notte a rileggermi un anno fa, quando io ero già io ma lasciandomi lo stesso sorprendere dalle mie stesse frasi. Mi sono sentita osservata da me stessa ed ho pensato che, un giorno, potrò semplicemente continuare ad essere sorpresa da Lei, in grado ancora di strapparmi un sorriso o una lacrima.

Ed ora sono qui, semplicemente sono qui, dietro lo schermo a non raccontare di come sia trascorsa la mia vita dall'ultima volta in cui l'ho fatto. A non raccontare di come, in realtà, solo perché non dico non significa che non succeda nulla. Ma si dice che i panni sporchi si lavino in casa (in famiglia sarebbe l'espressione migliore in questo caso, per innumerevoli ragioni) ed io sinceramente non sento di voler mettere le mani dentro qualcosa che in fondo mio non è.

Per cui va bene così, va sempre bene così, che solo se ci si basta, puoi bastare anche agli altri.

Farò shopping. E riempirò la mia playlist di canzoni di Tiziano che mi sono resa conto inspiegabilmente di non ritrovarmi sul telefono. E poi lascerò che una dopo l'altra tornino di nuovo ad essere la mia ossessione, a turno.

Buona estate, a chi non è come neve...