domenica 25 giugno 2017

...Sguardi, passi falsi, ritratti, capodanni... (I miei anni 90)

Scrivo il post in ritardo ma credo che sia il momento giusto per qualcosa di leggero, perché avrei tante cose di cui aggiornarvi, ma rimanderò al prossimo appuntamento.
Si tratta del gioco lanciato dal blogger più famoso dell'Internet, MikiMoz, che a me è stato passato dal buon Riccardo. In teoria dovrei parlarvi dei miei anni 90, ma siccome il post sarebbe del tipo "ero nata da poco, fine" mi è stata concessa una deroga con la possibilità di spostarmi di un decennio.

Vi avviso subito che scoprirete probabilmente cose molto imbarazzanti di me, leggendomi.

Musica
In quegli anni ero ancora piuttosto piccola ma è proprio in quel momento che nasce il mio amore profondissimo per Tiziano. Ero ancora alle elementari e per ascoltarlo mi chiudevo a chiave nella cameretta per non farmi beccare da mia sorella grande, perché il primissimo CD e lo stereo erano suoi. Ero proprio già ossessionata da quel disco, lo ascoltavo ogni giorno e quando poi ho scoperto che Rosso Relativo aveva dentro il mio nome...
Siccome quelle prime canzoni erano molto ballabili ci costruivo sopra anche delle coreografie da far paura, che se mi mettessi adesso a ripeterle Shakira levati proprio. Il pallino del ballo mi rimase per moltissimi anni, mi ero anche iscritta a scuola, ma ero troppo timida per continuarlo così abbandonai ancora prima del primo saggio, proprio la lezione dopo quella in cui erano arrivate le scarpette.
Tiziano comunque non era l'unico che ascoltavo. Nel decennio 2000-2010 c'era ancora Max Pezzali come piaceva a me, in particolar modo ricordo che mi ero affezionata parecchio a "Lo strano percorso". Poi c'erano i canali musicali che mi sciroppavo dalla mattina alla sera, in cui passava di tutto tipo gente che penso di conoscere solo io (ad esempio loro o loro), e la cosa terrificante è che dopo anni me li ricordo pure...
Nel 2010 avevo 17 anni ed anche in quel periodo (in realtà poco prima) c'è stato una imbarazzante pagina di vita in cui ascoltavo canzoni da truzzi e musica neo-melodica, testi contraddistinti, questi, dalla presenza imprescindibile di qualcuno o che parlava al telefono o che veniva tradito/tradiva e chiedeva perdono.
Che cosa raccapricciante.

Cinema
Al cinema ci andavo e ci vado ancora oggi poco. Non perché non mi piacesse/piaccia, ma perché quando uscivo preferivo stare altrove con le mie amiche. Ricordo di esserci andata sicuramente per vedere This is it, il film su Michael Jackson's, che la sala era semi vuota e che mia sorella imitava l'urletto che faceva lui durante i balletti scatenando le risate dei pochi presenti.
Ho anche un raccapricciante ricordo di quando mi sono lasciata convincere ad andare a vedere Amore 14, il film di Moccia. Una cosa terribile, veramente. Mi ha spaventato più quello che Paranormal Activity, il quale invece è stato una delusione pazzesca. Per continuare il tour dell'orrore sarei dovuta andare a vedere anche "Ho voglia di te", ma mi salvò il fatto che sono una persona orribile.
Comunque, ricordi di film più piacevoli li ho legati al fatto che c'è stato un periodo in cui mio padre portava spesso mia sorella minore e me a guardare i cartoni. Avevo 10 anni, guardavamo "Koda fratello orso", era bello ma non lo era quel momento della mia vita, nella mia famiglia.

Film
Di film non ho ricordi in particolare. Anzi, ne ho uno e me ne vergogno. Sopra ho parlato male e con raccapriccio dei film di Moccia perché ero più cresciutella ed avevo messo su coscienza, ma la verità è che appena uscito mi ero innamorata follemente di "Tre metri sopra il cielo". Lo so, lo so, lo so. Non mi guarderete più con gli stessi occhi, ma mettetevi nei miei panni. Avevo 11 anni ed ero alle prese con le primissime cottarelle. Tutte sognavano il tipo maledetto e tenebroso come Step, che ti ruba il cuore e fa lo stronzo. Col senno di poi, crescendo, ho capito che ai tipi così io posso solo spaccare la faccia ed i denti.
Comunque, accantonata la parentesi imbarazzante, mi sono ben presto innamorata dei film horror/splatter. Ma purtroppo non ne ho ancora trovato uno degno di nota.

Fumetti e letture/Libri
Fumetti nulla ma letture a go-go. Ho sempre amato leggere, da quando ho imparato a farlo. Mi sono presto innamorata di Piccole donne e Piccole donne crescono, ma spaziavo su qualsiasi cosa. Alternavo racconti prettamente per ragazzi a letture più impegnative come thriller, horror, biografie.
Insomma, non avrei modo di stilare una lista completa perché sarebbe parecchio lunga, ma questo era l'andamento, insomma.

Giochi
Siccome fino a buona parte degli anni 2000 ero una ragazzina (direi quasi viziata data la mole di cose che mi concedevano i miei genitori) di giochi ne avevo tantissimissimi. Non amavo le bambole e prediligevo cose più creative o giochi all'aperto, ma ricordo che adoravo questa, regalo generosissimo di mio cognato e mia sorella i quali mi hanno regalato anche un bellissimo computer -da bambini- dell'Oregon Scientific, con cui imparavo la matematica, l'inglese, ecc. Mi è durato in ottime condizioni finché non lo hanno intercettato i miei nipotini. Poi adoravo con tutto il cuore i giochi in scatola della Sapientino: avevo quello stile piccolo chimico, quello di botanica e così via. E' una passione che ho trasferito anche ai nipotini che hanno ricevuto queste meraviglie a bizzeffe (anche per la mia gioia, eheh).
In assoluto il mio preferito era Bobby, ovviamente, il mio cane bellissimo di peluche.

Videogames
Sono sempre stata attratta dalla tecnologia, tanto per quanto riguarda i telefoni, tanto per tutto il resto. Quindi, nonostante le mie coetanee fossero poco interessate a queste cose, io alla promozione a pieni voti alle medie, mi feci regalare la Playstation 2 dal mio generoso papà. Ci giocavo spesso, mi arrabbiavo e diventavo pazza, quindi la spegnevo e la maledivo. Avevo giochi vari, mi ricordo in particolare Rayman ed il gioco costosissimo del Wrestling, forse del 2006. Potrei cercarlo ma sarebbe un lungo lavoro. La consolle, comunque, l'ho abbandonata dopo un po' e quindi è ancora nuovissima nel mio salone. E' successo lo stesso con la Wii, anche se in questo caso un giorno papà è tornato a casa e ci disse, di sua volontà, "guardate che vi ho comprato!".

Televisione
A palla proprio. Guardavo molti cartoni da piccola e poi quei programmi adolescenziali che mandavano in onda su Disney Channel. Era in assoluto il canale più gettonato in quegli anni, da me e dai miei amici, insieme a Cartoon Network, in cui mandavano cartoni animati più che diseducativi (tipo Mucca e Pollo). A parte quelli, crescendo non ho avuto attenzioni particolari per un programma piuttosto che per un altro. Comunque non ho mai guardato Uomini e Donne ed affini.

Look
La moda continua ad interessarmi molto poco. Non ho mai avuto uno stile particolare. Verso gli anni delle superiori ho cominciato a capire che ho dei gusti semplici e che amo le cose strette e non quelle che scendono morbide. Comunque in quegli anni ricordo rilevante è stato il colore dei miei capelli. Non ho mai fatto tinte ed affini, perché ho un colore che mi piace molto, ma per un periodo di tempo ho tenuto le extension colorate. La mia colleziona vanta(va) le seguenti tonalità: rosa, bianco, rosso, blu, viola (molto viola). Non tutti insieme comunque, eh ^.^

Life
Qui potrei spaziare molto, anche troppo. In ordine cronologico potrei dire:
tanta aria aperta, arrampicamenti vari e pericolosi (come vi avevo detto), la compagnia di moltissimi animali (cani in primis, incominciando dalla mia bellissima Laika che è con noi da quando ero bambina ma anche un pony che papà mi regalò anche se io ho sempre avuto paura dei cavalli. Comunque lo trattavo amorevolmente, avevo imparato ad avvicinarmici anche tranquillamente e quando non potemmo più prendercene cura lo regalammo ad una famiglia) e delle mie amiche di infanzia che abitavano vicino a me. Poi le prime uscite nella piazza del paese, le compagnia immense che si sono perse per strada, la scuola superiore che mi piaceva tantissimo e gli studi, i primi passi verso il diventare adulti. Le prime delusioni, le volte in cui credevo che il mio cuore si fosse spezzato ed invece ero solo troppo piccola per capire la verità.

Ricordo dell'epoca
Ne metto due in uno.
In primo luogo, ovviamente, parte delle mie agendine ed i miei diari. Come detto più volte ho sempre scritto e collezionato le mie parole e le mie esperienze nero su bianco. Lo faccio ancora ora e credo che non smetterò col tempo. Sono dei ricordi importantissimi.
Il secondo è il mio telefono bellissimo. L'ho usato per anni, dal Novembre del 2007 fino al primo anno di Università (anche se qui usavo anche il BlackBerry per motivi logistici) . E' ancora in ottime condizioni ed è rimasto come l'ultima volta che l'ho usato. E' un ricordo importante perché dentro c'è di tutto. Tutti i miei ricordi di quegli anni venivano sistematicamente annotati anche nelle note di quel telefono. Non l'ho mai più riacceso perché non ci sono cose che ho bisogno di rivedere, ma è comunque nel mio cassetto e volendo è ancora utilizzabile come nuovo.

Insomma, si conclude qui il mio giro turistico nel decennio della mia adolescenza.
Ringrazio Riccardo per questo gioco e chi ha voluto leggere il mio post super lungo. Per quanto riguarda le persone da nominare decido di derogare e di farlo fare a chiunque ne abbia voglia liberamente. 

Una buona giornata, a chi non è come neve...


giovedì 15 giugno 2017

C'era qualcosa, qualcosa che...

E' il modo in cui mi stringe le mani....

Era tanto tempo che non passavamo la notte insieme. Troppo.
Dopo tante notti, troppe, mi dorme accanto.

Fa caldissimo, insopportabile, è pieno di zanzare. Ma non importa per niente.
Lui dorme alla mia destra, al lato del muro. Non è la regola ma quando siamo qui dormiamo così.

Il suo petto è contro la mia schiena, il suo braccio sinistro è sotto al mio collo, ci passa oltre e la mano si abbandona sul cuscino. Il suo braccio destro è sul mio addome, leggermente sul seno e di nuovo anche quello si abbandona oltre il mio corpo, sul cuscino.
La mia mano sinistra è completamente stretta alla sua, quella destra leggermente più morbida sul suo pugno destro.

Non è la posizione più comoda del mondo. Ma il modo in cui mi stringe le mani...
Sento il suo mento affondare tra i miei capelli ed il suo respiro proprio dentro le mie orecchie.
Continuo a stringere la sua mano anche se quasi mi fa male la presa, immaginando di avere le nocche bianche. Probabilmente anche lui pensa che non sia comodissimo.

Però mi dice "spegni la luce, dormiamo così" e si libera un attimo per tornare a stringermi in quel modo perfetto e per baciarmi sulle guance, sulla testa.
Sorrido per tutto il tempo in cui riesco a stare sveglia perché siamo entrambi stanchissimi per motivi diversi, le mie gambe fanno male da morire, ma dormire in quel modo così dolce cancella tutto.

Dalla primissima volta in cui abbiamo condiviso il letto ho sentito che voleva starmi accanto anche così. Quando sono leggermente distante sento sempre il suo braccio stringermi dalla pancia al seno e letteralmente tirarmi contro di se, baciarmi il collo, il viso...
E' una cosa che amo tantissimo.

E' uno dei modi più dolci e veri con cui qualcuno mi abbia mai detto "ti amo".
E comunque tutti gli altri sono ancora di nuovo solo suoi.

Dormire insieme è qualcosa di intimissimo. Una delle cose che più mi manca quando siamo lontani, anche se io amo dormire e farlo comoda e solitamente dividere un lettino in due tecnicamente non lo è.
Però scegliersi anche durante il buio, durante il momento che in teoria si dovrebbe dedicare al proprio riposo è, ancora una volta, un modo in più per dirsi miseimancatocosìtanto.
Forse proprio aver sentito così la mancanza del suo corpo, della sua vicinanza, mi fa adorare tutto questo e forse mi si potrebbe dire, o lo si potrebbe semplicemente pensare in silenzio, che un giorno, quando l'abitudine la farà da padrona, tutto questo mi avrà stancata. Però io non mi stanco così facilmente delle attenzioni, dei contatti, degli sguardi, delle sue mani sul mio corpo. Non mi ci sono sentita quando siamo stati insieme 24 ore su 24 l'estate scorsa, non mi ci sono sentita quando litigavamo furiosamente per nulla e non credo che me ne stancherò neppure quando finalmente avremo eliminato quello che ci tiene distanti senza volerlo.

Adesso il mio letto è di nuovo solo per me ed anche se probabilmente la comodità è migliore, non c'è una notte in cui, prima di chiudere gli occhi, non mi venga spontaneo pensare a quanto lo vorrei accanto.
Però sorrido, finalmente dopo mesi di un certo tipo sorrido, perché prima di quanto immaginiate le -stavolta- sue lenzuola saranno impregnate dal mio profumo. E lo rimarranno probabilmente per un bel po'.

Una buona serata, a chi non è come neve...

venerdì 2 giugno 2017

Mi ricordi che rivivo in tante cose

Mi sembra di scrivere spesso le stesse cose: non riesco a dormire ma muoio di sonno.
La notte bramo sonno in tutte le lingue, pur avendone già parecchio addosso, poi chiudo gli occhi e li devo ri-spalancare l'attimo dopo perché non riesco.
Provo a pensare di non conoscerne il motivo ed invece non è così. E poi la mattina, quando ancora vorrei rotolarmi nelle lenzuola presa dal mondo dei sogni, un nodo alla gola comincia ad urlarmi "non me ne importa niente se hai sonno, svegliati, svegliati!" e quindi mi alzo.
E' la stessa sensazione di paura, emozione e nervosismo che si prova quando si sta per sostenere un esame da lì a qualche ora, o di quando si sta per intraprendere un viaggio tanto atteso, o di quando stai per incontrare il tuo cantante preferito.
Eppure io, per ora, non sto per fare niente di tutto questo.

Comunque stanotte ero alle prese con il solito battibecco col mio cervello (allego foto per farvi gustare il mio senso dell'umorismo notturno) e guardavo il muro della mia stanza.
Screen della mia simpatia notturna
A parte le foto, la bandiera della Roma e i vari cimeli di Tiziano di cui vi ho detto già, le mie pareti sono deliziate da dei carinissimi punti luce. Quelle forme fluorescenti in plastica, di solito stelle o cuori, che si attaccano senza il rischio di tirar via tutto il muro e che piacciono tanto ai bambini.

Beh, piacciono moltissimo anche a me che li ho, manco a dirlo, a tema cielo stellato. Potrei allegare foto anche qui, ma sarebbe impossibile centrarle senza riprendere il resto intorno, quindi usate la fantasia.
Ebbene, notavo deliziata che il buio della mia stanza era interrotto da questi e poi però anche dalle lucine della televisione spenta, da quelle del PC lasciato sulla scrivania e dal favore della luna (o dei lampioni, chissà) che si infiltrava dai buchini della serranda.
Ho pensato che era una bellissima atmosfera, neanche nuova ma diversa.

E poi sentivo in lontananza la musica di qualche locale frequentato da baldi giovani che, a differenza mia, si godono anche l'altra faccia dell'Università fatta di festini, karaoke, discoteche. Mentre pensavo a questo, a quanto fosse bello quel momento ed a quanto forse potesse non dispiacermi essere ancora sveglia, cominciano delle note che riconosco immediatamente.
Perché credetemi, quando si tratta di Tiziano mi basta letteralmente il primo secondo per riconoscerlo.
Mi ha fatto sorridere questo "regalo" del destino e poi però, in un attimo e senza motivo, ho sentito delle piccole perle salate scivolarmi via dagli occhi fino a perdersi sulle guance. Si sono esaurite subito, senza nessuno sfogo.

Perché io conosco molti modi di piangere.
C'è il pianto di gioia che non ha bisogno di essere spiegato. Lo riconosci dal cuore che va a mille, dal sorriso che si spalanca verso il mondo.
C'è il pianto di rabbia, quello che io, per mia indole, provo più spesso. Che mi immobilizza il viso in un'espressione di odio profondo ed in cui le lacrime scappano senza permesso nonostante cerchi di fare forza con una stretta dei denti per evitarle.
C'è il pianto disperato, che è quello che odio più di tutti. Che fa rima col sentirsi traditi, feriti, distrutti. Che quando parte mi fa sembrare una bambina, mi apre il cuore, lo stomaco, mi toglie il respiro e mi fa sentire come se mi stessero rubando ogni volta una parte di me. E' un pianto che ho riservato a pochi, che forse non hanno mai visto neanche i miei genitori se non da piccola, ovviamente.

E poi c'è il pianto di stanotte che non appartiene a nessuna delle precedenti categorie e che non ha portato via nulla. Nessuna espressione, nessun calore da dentro lo stomaco, nessuna tristezza. Solo due, al massimo quattro, lacrimucce perdute per sempre dentro il mio letto.

Forse mi serviva per non esplodere di colpo come è successo invece a Gennaio e Febbraio, forse è stato solo un caso, forse è stato Tiziano.
Comunque alla fine va ed andrà tutto bene (e se non andrà bene non sarà la fine).

Nella mia mente ho un piano (solo a breve termine, però è già qualcosa) e mi fiderò di questo, di me. Devo solo dirlo al nodo in gola che mi tiene sveglia la notte e mi strattona al mattino.

Un buon fine settimana, a chi non è come neve...